Rinnovabili

Anche Mosca crede nel sole, entro il 2012 operativo il primo impianto

(Rinnovabili.it) – Meno di due mesi per fare passi ogni volta decisivi nella direzione di un’economia meno vincolata all’estrazione di petrolio, di cui la Russia comunque continua a disporre buone riserve, con un mercato che non si ferma alle sole esportazioni di gas ma che punta ora anche sulle rinnovabili. Il gigante russo “sembra avere messo le ali” alla produzione di energia da fonti rinnovabili e, complici le ottime prospettive di crescita di tutto il settore, non si arresta la corsa della nazionale verso una economia “più verde” e sostenibile. E se si moltiplicano gli annunci delle compagnie private e delle istituzioni nazionali per l’apertura di nuovi impianti per la produzione di “biofuel”:https://www.rinnovabili.it/biofuel-russian-technologies-costruira-il-primo-impianto-in-siberia595743 in Siberia, per la sottoscrizione di importanti accordi strategici per l’implementazione della tecnologica delle “smart grid”:https://www.rinnovabili.it/smart-grid-siglato-memorandum-tra-enel-e-idgc-holding595842 o per lo sfruttamento delle “fonti geotermiche”:https://www.rinnovabili.it/geotermia-presto-operativa-nuova-partnership-tra-russia-e-islanda595881 , questa volta, invece, ad essere in primo piano è il sole.
Solo oggi è stata resa nota, infatti, l’apertura del primo impianto fotovoltaico dell’intera nazione russa che verrà realizzato, secondo quanto rende noto l’agenzia russa RIA Novosti, dalle due compagnie specializzate in high-tech Rusnano e Renova. L’impianto che avrà una capacità di circa 12,3 MW dovrebbe sorgere nel Mar Nero e dovrebbe essere istallato sul tetto di un resort nella località termale di Kislovodsk, grazie al coordinamento della joint venture Khevel.
“Questo è un importante passo in avanti in una dimensione del tutto diversa rispetto al passato” ha commentato, durante un forum dell’innovazione tenutosi a Mosca, il CEO di Rusnano Anatoly Chubais. Per la realizzazione dell’impianto, che dovrebbe avere un costo tale pari a circa 97 milioni di dollari, potrebbero essere utilizzati moduli fotovoltaici a film sottile prodotti in Svizzera e i vertici delle due società si augurano di poter far diventare operativo il parco al massimo entro il 2012.

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