Per avviare le attività di controllo e per dar vita ad un’anagrafe di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici operanti sul territorio pugliese (impianti assentiti con Dia) è stato sottoscritto questa mattina, presso la presidenza della giunta regionale, un protocollo d’intesa tra il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il presidente dell’Anci Puglia Luigi Perrone e il presidente dell’Upi Francesco Schittulli.
Presenti anche gli assessori regionali competenti Loredana Capone e Lorenzo Nicastro.
“Il protocollo che sottoscriviamo oggi è un protocollo importante – ha detto Vendola – perché ci consente non solo di costruire un’anagrafe a servizio dei comuni, delle province, della regione ma anche di omogeneizzare le azioni che dobbiamo mettere in campo tutti insieme. Siamo consapevoli che l’opzione dell’energia rinnovabile è un’opzione strategica in quanto economicamente è vantaggiosa perchè riguarda un settore innovativo in crescita (l’unico settore con posti di lavoro in aumento), un settore senza inquinamento. A fronte di ciò siamo anche consapevoli che dobbiamo preservare il bene del paesaggio, dobbiamo tutelare le zone che vanno rigidamente vincolate. E per fare questo -ha continuato Vendola – gli occhi dei comuni, della regione, delle province devono costruire un congegno ottico multiplo per guardare meglio in profondità, per controllare, per preservare, per consentire che le attività economiche possano andare nella direzione corretta e per impedire che tutto ciò possa essere un danno al territorio”.
“Noi abbiamo condiviso un ruolo importante dal punto di vista del ciclo delle rinnovabili (materia ancora non regolamentata per varie ragioni) – ha continuato Vendola – ma oggi la situazione di transizione dal vecchio al nuovo regime è una situazione che impone a regione, comuni e province un’attività di regolamentazione e di controllo”.
Controllo soprattutto per quanto riguarda le Dia “un documento sostanzialmente unilaterale offerto da un’impresa al comune”. Per queste autorizzazioni (inferiori ai tre megawatt) non c’è bisogno di Via (valutazione di impatto ambientale) per cui la situazione che ci si può trovare di fronte secondo il presidente della regione è quella “di compravendita di Dia”, cioè di un gruppo imprenditoriale che compera diversi mega, semplicemente acquisendo procedimenti amministrativi singoli.
Ci si può trovare quindi di fronte qualcuno che costruisce un mega impianto senza alcuna valutazione dal punto di vista del cumulo della produzione di mega.
“Abbiamo bisogno di sapere la verità – ha aggiunto Vendola – noi abbiamo un’anagrafe per quello che riguarda le nostre autorizzazioni (circa 600 megawatt). Occorre sapere cosa è stato autorizzato con le Dia. Dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fare. Questo è il punto”.
Vendola poi ha ribadito la scelta strategica della regione, quella cioè che riguarda “il passaggio dagli impianti a terra agli impianti in aria. Cioè il fotovoltaico strutturale, il solare strutturale come copertura delle città, dei capannoni industriali, delle scuole, degli ospedali”.
Per l’assessore Capone il protocollo è importante “perché incardina tutto in un sistema dove c’è il controllo e il monitoraggio costante delle attività di fotovoltaico sul campo con l’obiettivo di fare un censimento di tutti gli impianti esistenti”. Per la Capone occorre “procedere velocemente affinchè possano svolgersi tutte le funzioni previste dal protocollo”.
Anche per l’assessore Nicastro “il protocollo ci consentirà, in breve tempo, di avere un quadro puntuale di quanto esiste oggi sul nostro territorio. Si tratta di un dato fondamentale necessario anche per consentire alla Regione di aggiornare il proprio Piano Energetico Ambientale, fase già in corso da parte dell’Assessorato che terrà conto dei risultati raggiunti”.