Rispettare i principi ambientali, favorire il recupero dei rifiuti attraverso la trasformazione nei diversi cicli produttivi del manifatturiero e, al tempo stesso, sostenere le imprese del Friuli Venezia Giulia. Sono questi gli obiettivi raggiunti grazie a una modifica normativa proposta dal vicepresidente Luca Ciriani, ed approvata la scorsa settimana dal Consiglio regionale dopo le pressanti richieste del mondo dell’imprenditoria.
”La nuova norma – spiega Ciriani – interviene sulla questione dei costi legati al recupero dei rifiuti, e fa sì che le imprese siano certe di non dover sostenere costi aggiuntivi qualora utilizzino come materia prima rifiuti riciclati, secondo le normative nazionali e internazionali. Una norma che favorisce il recupero, e mantiene invece fermi i criteri di indennizzo per attività relative allo smaltimento”.
La norma è stata fortemente richiesta dal mondo imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, che per effetto di precedenti normative e loro modificazioni non organiche rischiavano di penalizzare, con il pagamento di un indennizzo da parte delle imprese ai Comuni, anche il corretto riciclo e smaltimento eco compatibile dei rifiuti utilizzati come materie prime dalle aziende.
”Gli indennizzi associati al recupero ed al riciclo – ha spiegato ancora Ciriani – risultavano essere una sorta di contraddizione in termini, in quanto non incentivavano al rispetto dell’ambiente da un lato, e dall’altro inficiavano tutta l’azione di sostegno ad un corretto recupero dei rifiuti, oltre a pesare in maniera potenzialmente inaccettabile sui bilanci delle aziende che investono per concorrere allo smaltimento correttamente. In un sistema economico funzionante e responsabile, infatti, è necessario portare avanti strumenti che favoriscano i sistemi di recupero eco compatibile e penalizzino, con imposte e severi controlli, azioni di smaltimento indifferenziato, e non il contrario. La responsabilità della produzione di materiali di scarto che non rientrano correttamente nel ciclo produttivo o non vengono smaltiti correttamente deve essere equamente suddivisa, i costi non possono e non devono ricadere sulle amministrazioni pubbliche, ma essere una voce in uscita a bilancio di chi li produce. Chi invece osserva le norme, investe per il recupero, si impegna in soluzioni di smaltimento – spesso onerose – che sollevano l’ambiente da esternalità deve essere sostenuto, e non penalizzato”.
La modifica è stata frutto di un tavolo tecnico misto tra Attività produttive ed Ambiente promosso a livello politico a fronte delle richieste delle organizzazioni di categoria del manifatturiero che avevano evidenziato la questione. ”La norma – ha concluso il vicepresidente – rappresenta un passo di chiarezza normativa che tiene conto dell’importanza del sistema produttivo per la nostra Regione”.