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Ambiente: ‘Roma Capitale Ecosostenibile’, l’inquinamento visto al microscopio

Particelle di titanio negli omogeneizzati, argento negli hamburger. Sono sono alcuni degli effetti dell’inquinamento ambientale illustrati dai ricercatori che questa mattina sono intervenuti a ‘Roma capitale ecosostenibile’, convegno che si e’ tenuto nell’ambito del VI Forum internazionale della salute, Sanit 2009, che da quattro giorni attrae curiosi e addetti ai lavori nei maestosi spazi del Palazzo dei Congressi dell’Eur, a Roma. Non solo allarmi ma anche raccomandazioni e consigli sono stati elargiti dagli studiosi che hanno animato l’evento, coordinato da un moderatore d’eccezione: l’assessore all’Ambiente del Comune di Roma Fabio De Lillo, che ne e’ stato l’organizzatore.

Il quadro emerso dagli interventi e’ a dir poco preoccupante: Stefano Montanari, membro della commissione Mobilita’ sostenibile per l’epidemiologia sanitaria del Comune di Roma, ha spiegato che “cio’ che ci deve preoccupare non e’ l’inquinamento visibile come la spazzatura perche’ questa reca dei danni che potremmo definire blandi se li confrontassimo con cio’ che non vediamo, ad esempio cio’ che e’ disciolto nell’acqua”. Per dare un’idea dell’impatto delle micro e nano particelle antropiche Montanari ha spiegato che “l’aspettativa di vita di un uomo che vive nella Pianura Padana sarebbe, secondo le stime dell’Oms, aumentata di 36 mesi se non ci fossero”.

Queste polveri penetrano ovunque: nei polmoni, nei tessuti e le assumiamo costantemente anche attraverso cio’ che ingeriamo, dando il via a sindromi a dir poco inconsuete come la ‘Sick building sindrom’, una vera e propria allergia alla casa data dalle ceneri tossiche presenti nel cemento che e’ sempre piu’ diffusa tra i bambini. Sono proprio i piu’ piccoli infatti le prime vittime dell’inquinamento ambientale perche’, come ricordato dal docente di medicina del Lavoro dell’universita’ di roma La Sapienza, Francesco Tomei, camminano all’altezza dei tubi di scappamento o perche’, come illustrato da Heinz Beck, che ha fatto parte della commissione Marzano del Comune di Roma, “livelli di pesticidi mediamente presenti nei nostri vegetali possono essere tollerati, e non senza danni, solo da persone di almeno 60-70 chili”.

La maglia nera dell’inquinamento per gli alimenti va, secondo Beck alla frutta (in particolare a mele e agrumi) seguiti a breve distanza dalle verdure in foglia come insalata, spinaci e bieta. Quali sono allora le soluzioni? I relatori sono tutti concordi sull’importanza dell’energia solare, “una risorsa di cui Roma -ha garantito l’assessore De Lillo- intende far tesoro”. A tale proposito e’ nato il progetto ‘Roma citta’ del sole’, illustrato da Gian Piero Joime, commissione Energia del Comune di Roma, che ha parlato dei vantaggi del fotovoltaico mettendo in evidenza che anche i “tempi di rientro dell’investimento su di esso si sono molto ridotti, passando da 10 a 7,5-8 anni”. “Il sole -aveva in precedenza affermato montanari- e’ l’unica fonte di energia che ci puo’ dare mille watt al secondo per ogni metro quadro del pianeta, molta piu’ di quanta ne potremo mai usare”.

Anche l’intervento di Adolfo Panfili, delegato del sindaco di Roma per le Asl e incaricato dei rapporti istituzionali con gli enti sanitari, ha guardato al sole ma in una chiave diversa. Luce e sole sono, secondo Panfili, potenti antidepressivi. “L’essere umano -ha detto- ha delle straordinarie risorse rinnovabili. I raggi UV presenti nella luce convertono il colesterolo in vitamina D e in precursori ormonali. La mancata esposizione alla luce viceversa ci fa quasi ‘appassire’ e sotto i 2.500 lux si crea facilmente la depressione e la fame compulsiva per alimenti come pane e cioccolata”.