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Ambiente, parchi, intesa Liguria e Toscana per rilancio rete nazionale

Anche la Liguria ha partecipato, con l’assessore Renata Briano, alla prima assemblea nazionale per il “rilancio dei parchi” promossa dal Gruppo di San Rossore e patrocinata dalla Regione Toscana.

Molti le questioni trattate da chi, tra amministratori, direttori, tecnici ed esperti di parchi, ha partecipato al dibattito. Dai tagli ai finanziamenti alla possibilità di rimettere mano alla legge 394, dalla necessità di un maggior coinvolgimento di tutte le amministrazioni, dalle Regioni ai Comuni, e dei cittadini. Ma il confronto ha affrontato anche l’importanza di inquadrare i parchi in un’ottica internazionale, il concetto di “paesaggio”, l’autofinanziamento. Il concetto di fondo è stato comunque chiaro a tutti “i parchi sono un bene comune, un valore in termini di biodiversità ma anche in termini economici”.

“L’incontro – ha detto Renzo Moschini del gruppo San Rossore – è stato solo un punto di partenza per discutere della necessità di un vero rilancio delle aree protette in questo momento di grave crisi internazionale, in cui in Italia si è addirittura messa in discussione la loro esistenza, con l’impegno di tutte le istituzioni, a cominciare da Governo e Parlamento, perché i parchi rappresentano il nodo cruciale per le politiche dei territori e l’aggregazione di enti e interessi locali”.

Concordi i neo assessori all’Ambiente di Toscana e Liguria Annarita Bramerini e Renata Briano, che si sono subito dovute scontrare con i tagli della finanziaria e la crisi culturale che ha messo in dubbio il ruolo dei parchi.

“Non abbiamo affrontato questa situazione piangendoci addosso – ha detto Briano – ma come una sfida per trovare nuove modalità di gestione, puntando sul ruolo dei parchi come rappresentanti e interpreti di territori, coloro che possono mettere a sistema Comuni, Province e Regione. Così come oggi sigliamo questa sinergia con la Toscana, allo stesso modo è importante coordinarci con le altre Regioni e fare rete e azioni congiunte per ottimizzare le risorse ed essere politicamente più forti”.

“Da parte della Regione Toscana – ha detto la Bramerini – c’è una forte volontà di stare a questo tavolo, partecipando e discutendo con un approccio costruttivo ma è importante che non si corra il rischio dell’autoreferenzialità. Bisogna, invece, fare massa critica, individuare i punti su cui lavorare per un coinvolgimento più ampio, fare una riflessione con le altre Regioni, con l’Anci e tutti gli enti locali e una rivisitazione delle politiche e delle questioni legate ai parchi e al paesaggio, il tutto con una doppia attenzione, nazionale e internazionale”.

“Bisogna riposizionare i parchi – ha detto Enzo Valbonesi dirigente dell’Ufficio Parchi della Regione Emilia Romagna, in rappresentanza dell’assessore all’ambiente Sabrina Freda – in uno schema più ampio, in un contesto e panorama europeo e non dimenticare strumenti importanti quali la Rete Natura 2000, la Carta della Natura e la Strategia nazionale per la biodiversità. Per raggiungere questo obiettivo servono dati oggettivi, obiettivi, indicatori e interlocutori precisi, inquadrati in un’idea di sistema. È necessario trovare qualcosa che parta dal centro, dal cuore dei parchi, ma cresca dal basso, coinvolgendo i cittadini, come le “associazioni degli amici dei parchi”, perché se i cittadini non lo chiederanno le istituzioni non faranno niente per rilanciare i parchi”.

Al dibattito, coordinato da Carlo Albero Graziani dell’Università di Siena, hanno partecipato anche Dario Franchello coordinatore dei parchi della Liguria e presidente del Parco del Beigua, Fausto Giovannelli, Presidente del Parco dell’Appennino Tosco-Emiliano, Gianpiero Sammuri presidente di Federparchi e molti altri.