La Toscana e il ”Sesto forum dell’informazione cattolica per la salvaguardia del Creato”, promosso dall’associazione ‘Greenaccord’ in questi giorni a Pistoia, lanciano una piccola comunita’ di monaci e il loro innovativo monastero eco-sostenibile. Un’idea e una struttura uniche con base a Sasso d’Ombrone, in provincia di Grosseto. Padre Stefano Piva, uno dei religiosi appartenenti alla Comunita’ monastica di Siloe, sara’ ospite domani domenica 28 giugno, nell’ultima giornata di lavori del convegno, il cui tema centrale e’ ‘Il tempo del Creato e quello dell’Uomo’.
La Comunita’ di Siloe si inserisce nel solco della tradizione benedettina ed e’ sorta 13 anni fa giungendo nella diocesi di Grosseto grazie alla donazione di un terreno, dove e’ stato necessario pensare alla costruzione di un monastero. Padre Stefano la racconta cosi’: ”L’impianto della struttura e’ basato sullo schema delle abbazie del Dodicesimo secolo ed e’ stato rielaborato secondo architetture moderne. Al momento e’ concluso soltanto il lato est, dove abitiamo da tre anni, mentre stiamo lavorando al lato sud, del quale esiste solo la struttura grezza. Al momento il lato est conta di 1100 metri quadri complessivi dislocati su strutture a due o a quattro piani, a cui si aggiunge un seminterrato”. Il nodo cruciale resta pero’ la sostenibilita’: ”Per noi il concetto importante – spiega padre Stefano – e’ che l’utilizzo di tecnologie eco-sostenibili non rappresenta soltanto un discorso tecnico, di praticita’, ma tocca direttamente anche la spiritualita’. Un cammino interiore che porta a cercare e trovare dentro se stessi il bello e il bene e che di conseguenza trascina poi a determinate scelte”. Il primo passo di questo cammino e’ stato concepire un edificio che evitasse la dispersione termica, realizzando quindi una struttura che potesse contare su una sorta di microclima anche grazie all’utilizzo pressoche’ completo di materiali naturali come legno, pietra, rame e vetro, con tecniche che permettessero di ridurre al minimo gli sprechi energetici.
Cosi’, anche l’impiantistica e’ altamente ridotta, permettendo anche di limitare i campi elettromagnetici. L’acqua proviente da un pozzo perforato a pochi metri dal monastero, e’ accumulata in una cisterna sotterranea e interamente restituita al luogo mediante un impianto di fitodepurazione. La completa progettazione del monastero ha ovviamente puntato a un inserimento il piu’ discreto possibile nel contesto naturale, ma i ‘grandi passi’ devono ancora essere compiuti: ”Una volta che avremo le risorse necessarie – spiega ancora padre Stefano – le investiremo per intero nel solare termico, nel fotovoltaico e nell’eolico; gli edifici che stiamo costruendo sono gia’ completamente predisposti per accogliere queste tecnologie che permettono lo sfruttamento di energie rinnovabili e pulite”.
Ma la sostenibilita’ non finisce qui. I sei religiosi che compongono la Comunita’ di Siloe si occupano di una piccola azienda agricola (producono olio, peperoncino e zafferano) secondo i criteri dell’agricoltura biologica, tanto da avere ottenuto la relativa certificazione. Padre Stefano Piva sara’ a Pistoia per intervenire al Forum di Greenaccord, e sara’ accompagnato dall’architetto Edoardo Milesi, che segue i lavori del monastero.