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Ambiente: Brindisi verso convenzioni Enel

Si è svolto il Consiglio provinciale monotematico con la discussione sulle convenzioni Enel. A termine della seduta sono stati presentati due ordini del giorno, uno della maggioranza e uno dell’opposizione, che sono stati messi al voto con il seguente risultato.

Con 20 si e 7 no il Consiglio provinciale ha approvato l’ordine del giorno presentato dalla maggioranza, con il quale, dopo aver ribadito la necessità che occorre pervenire al più presto alla sottoscrizione del protocollo di intesa tra Regione, Provincia, Comune e Enel, ha chiesto che la stesura finale di tale intesa debba prevedere le seguenti integrazioni:

– L’ulteriore abbattimento del 5% della CO2, (e quindi della quantità di carbone da utilizzare) oltre alla riduzione del 10% prevista entro e non oltre il 2011, non può prevedere l’utilizzo del CDR e del CSS nella Centrale Federico II, in quanto il tema rifiuti è assolutamente estraneo alle vicende energetiche e il ciclo dei rifiuti, a Brindisi come in Puglia, deve chiudersi nelle modalità tecnicamente ed ambientalmente opportune;

– La realizzazione da parte di Enel di impianti da fonti rinnovabili per soddisfare la quota del suddetto 5% non potrà riguardare, allo stato, la provincia di Brindisi, già interessata da una quantità ingente di progetti, rispetto ai quali la Provincia ha lanciato un pesante allarme e ha assunto un preciso regolamento;

– L’indicazione dell’impegno da parte di Enel a ripresentare e realizzare il progetto del molo dedicato nel porto di Brindisi per la movimentazione del carbone, così da favorire una migliore funzionalità dell’infrastruttura portuale, liberando spazi per il traffico merci e per limitare ulteriormente l’impatto ambientale del combustibile, scongiurando definitivamente il ventilato “porto industriale” a Cerano;

– L’effettività dei controlli “terzi” delle verifiche annuale e di quelle del 2014 in particolare, nonché alla definizione di sanzioni in caso di inottemperanza da parte di Enel, analogamente a quanto previsto nelle convenzioni stipulate a Civitavecchia. In particolare poi si deve prevedere la possibilità per i Comuni di San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Cellino San Marco di individuare propri componenti nell’ambito dei soggetti “terzi” tenuti ad effettuare l’attività di verifica annuale e le successive da prevedersi in convenzione. Inoltre si deve prevedere il rafforzamento dell’Area Tecnica Ricerca Enel Brindisi, come presidio sul territorio a disposizione anche degli Enti Locali interessati, tanto in materia di particolato, sulla cattura di CO2 e sugli altri aspetti ambientali;

– In relazione agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti, tali riduzioni vanno quantificate in riferimento ala quantità di carbone da bruciare in centrale e non alle emissioni di CO2;

– Le riduzioni previste come mero obiettivo al punto 2.1.3 della bozza di convenzione devono intendersi come risultato concreto che l’Enel si obbliga a raggiungere in relazione a ciascun anno solare, esclusa la possibilità di mediare tra i risultati raggiungibili nei vari anni;

– Il potenziamento del sistema di monitoraggio delle immissioni in atmosfera in tutta la provincia e soprattutto nei territorio di San Pietro Vernotico, Torchiarolo e Cellino San Marco trasferendo ad Arpa Puglia la gestione dello stesso o, qualora il predetto Ente debba essere potenziato, installando nelle more la rete di monitoraggio del territorio a cura e a spese dell’Enel e degli altri gruppi industriali interessati alle vicende energetiche e ambientali.

Con 6 voti favorevoli, 17 contrari e un astenuto il Consiglio provinciale ha respinto l’ordine del giorno presentato dalla minoranza che, “preso atto del mancato coinvolgimento nel tavolo istituzionale dei soggetti importanti del territorio, quali associazioni imprenditoriali, sindacati, associazioni di rappresentanza sociali e dell’ambientalismo il cui contributo avrebbe potuto fornire più forza contrattuale alle Istituzioni nel confronto con Enel; rilevando che ad oggi non è nota la posizione ufficiale della Regione Puglia; non essendoci certezza dei reali quantitativi di carbone utilizzato nell’impianto e che punto di partenza per la sottoscrizione è la drastica riduzione dei quantitativi di carbone, ritiene di dare mandato al presidente della Provincia di incontrare con immediatezza il presidente della Regione e il sindaco di Brindisi al fine di valutare se le parti sono nelle condizioni di sottoscrivere il protocollo di intesa con le eventuali modifiche”.

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