Amara la risposta degli ambietalisti all'Autorità per l'Energia, che ha sottolineato quanto le rinnovabili gravino sulle tasche degli italiani, tralasciando invece una domanda fondamentale: "Quanto ha pagato il contribuente italiano per il nucleare?"
(Rinnovabili.it) – Le Associazioni ambientaliste rispondono con criticità riportate dal nuovo rapporto sullo “Stato del mercato nazionale dell’elettricità e del gas” redatto, e reso noto nei giorni scorsi, dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas. Nella relazione l’Aeeg sottolinea gli oneri derivati dagli incentivi all’energia elettrica da fonti rinnovabili sulla bolletta degli italiani. “Un attacco che mette in discussione il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020”, fanno notare Greenpeace, WWF e Legambiente. Secondo gli ambientalisti infatti l’Autorità per l’Energia ha sottovalutato due aspetti fondamentali: lo sviluppo delle rinnovabili sta incidendo positivamente sul sistema macroeconomico ed occupazionale del nostro paese; lo stesso IREX 2010 ha messo in passato in evidenza un effetto netto positivo da 23 a 27 miliardi di euro al 2020, senza infine tralasciare il fatto che tutto il mondo sta investendo sulle rinnovabili. La stessa Commissione europea, ricordano le tre associazioni, ritiene che “i costi delle incentivazioni debbano essere considerati fuori bilancio, ossia supportati dai consumatori piuttosto che dalla fiscalità, in modo tale da evitare le tipiche interruzioni stop-start, dovute ai continui tagli ai bilanci, che hanno messo a rischio persino la defiscalizzazione del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici”. Non bisogna inoltre dimenticare che “gli incentivi non rappresentano soltanto un costo, ma hanno ricadute positive in termini economici e sociali che alla lunga prevalgono sugli oneri fiscali”. Le Associazioni ambientalisti lanciano infine una provocano: ”Perché l’Autorità non diffonde i dati su quanto ha pagato sinora il contribuente italiano per il nucleare? I costi del passato gravano ancora sulla nostra bolletta, ma questo non scandalizza l’Authority, e a quanto ci risulta ammontano a circa 400 milioni di euro l’anno”. Nella relazione dell’Aeeg non viene infatti menzionato l’articolo 17 del decreto legislativo 31/2010 che disciplina la gestione degli impianti nucleari, settore, spiegano le associazioni, che pesa gravemente sulle tasche degli italiani per diversi miliardi di euro.