Rinnovabili

Amalfi, argento mondiale al progetto Waterpower per valle dei Mulini

Global Holcim Awards per la Costruzione Sostenibile: Waterpower vince ancora. L’argento mondiale al progetto italiano per il recupero della Valle dei Mulini di Amalfi e Scala
Dopo la vittoria a Ginevra del primo premio agli Holcim European Awards per la costruzione sostenibile il progetto territoriale per il recupero turistico-culturale della Valle dei Mulini “Waterpower” firmato da Centola & Associati e da Mariagiovanna Riitano, ha ottenuto il secondo premio di 250.000 $ ai Global Awards di Bangkok.
Con 2.000.000 $ di montepremi la Holcim Foundation promuove il più importante riconoscimento mondiale per l’architettura attenta all’ambiente in collaborazione con le 5 più prestigiose università del mondo. La prima edizione del premio ha visto la partecipazione di oltre 1500 progetti provenienti da 118 nazioni.
Nella cerimonia di premiazione l’Ambasciatore italiano in Tailandia Ignazio Di Pace ha consegnato l’ambito “Oscar della Sostenibilità” all’architetto Luigi Centola, coordinatore del progetto commissionato dalla Provincia di Salerno e sviluppato in collaborazione con un team interdisciplinare costituito da un centinaio di professionisti tra architetti, geografi, ingegneri e paesaggisti.
Il Masterplan è realizzato in un sito Unesco, si sviluppa lungo una superficie di circa 10 kmq e recupera oltre 20.000 mq di spazi coperti distribuiti su quindici opifici proto-industriali che costituiscono un importante patrimonio storico in stato di abbandono e degrado. Gli opifici rappresentano inoltre l’unica risorsa disponibile per lo sviluppo turistico, culturale ed economico della costiera amalfitana.
Il progetto fa rivivere il sistema di captazione delle acque del torrente Canneto – di origine araba – per riutilizzare la potenza idrica come già avveniva in passato; sin dal XIII secolo, infatti, più di 2 km di canali fornivano l’acqua che serviva ad attivare il movimento delle macchine che producevano la carta di Amalfi. Waterpower attualizza l’uso dell’acqua e dei canali proponendo un’accessibilità esclusivamente pedonale, funzionale al riuso attraverso tecnologie originali quali ascensori e funicolari a potenza idraulica.
Gli opifici sono stati recuperati e resi attuali nell’utilizzo (alberghi, centri benessere, ostelli, musei, ristoranti, negozi e parcheggi) attraverso l’architettura e i materiali contemporanei: 11 studi di fama internazionale – 7 italiani (King Roselli, Labics, Marano, n!Studio, Nemesi, Sud’Arc-h e Tecla), 2 spagnoli (A+aa e Embt), 1 inglese (Ufo) e 1 nordamericano (Roto) – hanno sviluppato i singoli progetti. Integrati nei progetti tre tipologie di ascensori ad energia idraulica che, scavalcando i salti di quota principali, risolvono l’accessibilità pedonale.
Previste per 20 dei complessivi 700 ettari di terrazzamenti della costiera undici funicolari attivate da motori idraulici. Esse forniscono una possibile strategia a impatto zero per la manutenzione dei muri a secco e per la coltivazione dei limoneti, supporti fondamentali per luoghi altrimenti destinati al definitivo abbandono con il rischio annunciato di un pericoloso dissesto idrogeologico.
A sostegno del messaggio di auto-sostenibilità energetica della Valle il sistema di produzione di energia idroelettrica (integrata con sistemi di fotovoltaico, solare, geotermico e idrogeno) realizzato con una serie di microturbine che sfruttano i salti di quota principali rendono energeticamente autosufficiente il complesso degli edifici e degli spazi pubblici fornendo un esempio replicabile ed esportabile.
“L’intervento recupera la storia millenaria di tre continenti, riassunti nelle conoscenze della Repubblica marinara di Amalfi e la riempie di significati contemporanei – sostiene l’architetto Luigi Centola – Dall’Asia è stata importata la tecnica di produzione della carta e la coltivazione del limone, dall’Africa le tecniche di captazione e distribuzione dell’acqua. Con il progetto Waterpower ancora oggi Amalfi cerca l’integrazione di culture e conoscenze diverse adattando l’architettura, l’ingegneria e la tecnologia al paesaggio per dare al mondo un messaggio concreto di sostenibilità.” “Il progetto unisce in modo straordinario l’architettura antica con quella moderna – afferma Mohsen Mostafavi, Preside del College of Architecture, Art & Planning della Cornell University (U.S.A.) e Presidente della Giuria europea – Lo straordinario lavoro è stato sviluppato in collaborazione con l’Università, le Istituzioni e gli Enti locali e con numerosi team del mondo industriale. Una simile strategia è tipica dei progetti nel settore dell’edilizia sostenibile, poiché la sostenibilità concerne sempre molteplici aspetti”. La Giuria globale, presieduta da Adèle Naudé Santos, Preside della School of Architecture & Planning del Massachusetts Institute of Technology (U.S.A.) ha riconosciuto “Lo straordinario approccio di Waterpower che recupera l’efficienza delle strutture esistenti e al contempo preserva le caratteristiche originarie del paesaggio. Una lezione globale di fusione tra conservazione e innovazione attuata alle diverse scale dell’intervento. Un’altra formidabile caratteristica del lavoro consiste nella rivalutazione critica del Masterplan tradizionale. La sensibilità capillare al rinnovamento è preferita allo sviluppo o alla ricostruzione in blocco. L’ingegnoso riutilizzo delle risorse disponibili: edifici esistenti, infrastrutture ed energia idraulica, favorisce non solo misure sostenibili per la rivitalizzazione del contesto, ma funge anche da opera di sensibilizzazione dell’ambiente stesso considerato come partecipante dinamico nella creazione di un senso collettivo di luogo. Il progetto promuove pertanto una trasformazione che accresce il valore territoriale e promette di rafforzare le straordinarie basi economiche della cultura regionale stimolando l’interesse in questa nuova identità della Valle”. Ashok B. Lall (India), professore della TVB School of Habitat Studies e Membro della Giuria globale, ha elogiato il progetto per il suo contributo a migliorare la funzionalità delle strutture esistenti, preservando accuratamente le qualità intrinseche del paesaggio: “Il progetto coordina con grande raffinatezza molti attori diversi per produrre un modello realizzabile, mirato al miglioramento di lungo periodo degli ambienti naturali e artificiali. Waterpower denota un’acuta consapevolezza dell’evoluzione del sito, integrando con grande maestria materiali moderni e tecnologie contemporanee all’interno del tessuto architettonico storico”.

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