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All’Istituto Fraunhofer il super show del silicio

(Rinnovabili.it) – Un’efficienza di conversione fotovoltaica del 20% per le celle in silicio monocristallino ad _ampia area_ non è più un miraggio. Lo assicurano i ricercatori del Solar Energy Systems ISE presso l’Istituto Fraunhofer che nel tentativo di ottimizzare ulteriormente il costo di questo “cavallo di battaglia” del fotovoltaico sono riusciti ad alzare la stanghetta delle prestazioni raggiungendo un *record di efficienza del 19,6 per cento.*
Il merito va alle nuove strutture realizzate, decisamente più avanzate rispetto alla tradizione. Le celle studiate si distinguono strutturalmente per il tipo di silicio, la cosiddetta base, e per tipo di emettitore, un sottile strato che raccoglie i portatori di carica elettrica, definendo cosi una struttura di tipo p (con un eccesso di lacune) ed una di tipo n (con un eccesso di elettroni).

I test sono stati svolti su celle con diverse tecniche di produzione dell’emettitore, tra cui la serigrafia di una pasta contenente alluminio. Ma a dare i migliori risultati è stata una cella in silicio monocristallino di tipo n con il semiconduttore drogato con il boro e sulla cui superficie era stato aggiunto uno strato di ossido di alluminio (Al2O3). Stessa percentuale raggiunta con le celle solari di tipo p fosforo drogato e utilizzando la tecnologia LFC (Laser-Fired Contacts), sviluppata e brevettata da Fraunhofer ISE. E per Christian Schmiga, responsabile del progetto, i risultati ottenuti “sono i migliori al mondo”.

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