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Allarme clima. Appello di Ban ki Moon: Copenhagen non può fallire.

Un accorato appello di Ban ki Moon che da Ginevra lancia un allarme sullo stato del clima, richiamandosi alle volontà politiche, denunciando lo stato dei poli e dei cambiamenti ambientali che iniziano ad essere troppi e di tipo diverso.

Davanti a quindici Capi di Stato e di Governo, ad oltre ottanta ministri e a centocinquanta delegazioni in rappresentanza di altrettanti Paesi di tutto il mondo, il segretario dell’Onu, Ban ki Moon, oggi, alla “III Conferenza Mondiale del Clima”, a Ginevra, organizzata dall’OMM – Organizzazione Meteorologica Mondiale ha lanciato un drammatico appello.
L’importante dichiarazione va letta soprattutto in previsione delle sempre più difficili trattative che si svolgeranno a livello internazionale, in vista di quell’accordo, divenuto ormai irrinunciabile, che dovrebbe essere raggiunto a Copenhagen alla conferenza di dicembre, ma che sembra sempre più lontano.
E questo a punto ha deciso di pronunciarsi in questo senso, cercando di fornire, più realisticamente possibile, il quadro delle emergenze.

*L’allarme di Ban ki Moon*

“Abbiamo scatenato forze potenti ed imprevedibili, il cui impatto è già visibile. L’ho potuto osservare con i miei occhi – ha raccontato alla platea Ban ki Moon, di ritorno da una missione nell’Artico, la zona terrestre che sta aumentando la temperatura più rapidamente di ogni altra regione, deplorando che – purtroppo c’é ancora inerzia e nelle discussioni internazionali sulla lotta ai cambiamenti climatici e osserviamo solo progressi limitati”.
Il segretario dell’Onu ha tenuto a ribadire con fermezza che “non possiamo permetterci il lusso di progressi limitati. Abbiamo bisogno di rapidi progressi”. Ha spezzato una lancia affinchè tutti Paesi convergano verso un’intesa comune e condivisa al prossimo Vertice climatico sul dopo-Kyoto in programma tra meno di tre mesi.
”Non possiamo fallire”, ha concluso Ban.
“Abbiamo il piede sull’acceleratore e ci stiamo dirigendo verso l’abisso'”, riferendosi ai cambiamenti climatici. In un intervento alla Terza Conferenza mondiale sul clima, in corso a Ginevra, il segretario generale dell’Onu ha esortato la comunità internazionale ad agire ”adesso”. ”Abbiamo scatenato forze potenti ed imprevedibili, il cui impatto è già visibile. L’ho osservato con i miei occhi”, ha aggiunto Ban ki Moon reduce da una missione all’Artico.

*Perchè un appello importante*

L’allarme che il segretario dell’Onu ha lanciato dalla Conferenza Mondiale sul Clima a Ginevra, che per la terza volta viene Organizzata dall’OMM, l’Organizzazione Meteoreologica Mondiale, che dipende sempre dall’Onu e che è stata inserita nell’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change). Sappiamo che spesso sono stati dei meteorologi che hanno sostenuto la teoria che il riscaldamento globale non sia determinato dall’attività antropica, ma da un corso e ricorso che naturalmente attraverso le ere si ripete alternando momenti di raffreddamento e di riscaldamento. In tutto questo i gas serra che sono stati immessi nell’atmosfera dalle attività umane, contribuiscono al fenomeno, ma non sono determinanti. Si tratta delle teorie più volte espresse da meteorologi in netto contrasto con gli studi e le sperimentazioni fatte da istituti di ricerca, università, centri di osservazione e che concordano invece nella causa antropica. L’IPCC fa periodicamente la raccolta dei dati di quest’ultimi in un rapporto che rappresenta un po’ la bussola per tutte le azioni che occorre intraprendere per contrastare questo ormai costante innalzamento delle temperature e scongiurare dei conseguenti cambiamenti climatici che potrebbero essere irreversibili, con gravissime ripercussioni sull’equilibrio ambientale e implicazioni per l’umanità, le specie animali e per quelle animali, in definitiva per la bio-diversità che costituisce un fattore indispensabile alla vita sul pianeta Terra.

*Le finalità dell’OMM*

La missione di questa conferenza è come, sostiene nei suoi intenti ufficiali l’OMM, definire sul clima un quadro generale che permetterà di stabilire un legame, da una parte, tra le previsioni e le informazioni scientifiche relative al clima e, dall’altra, la gestione dei rischi climatici e l’adattabilità alle variazioni e all’evoluzione del clima nelle diverse regioni del mondo.
Nessuna finalità d’intervento, quindi, ma solo un miglioramento di quegli strumenti scientifici che dovranno essere messi a disposizione di chi poi dovrà assumersi il compito di individuare e mettere in pratica le strategie ottimali per una riduzione sempre maggiore delle emissioni.
Ma poi occorre tramutare tutto ciò in regole, leggi e quindi torna in ballo la classe politica alla quale, in realtà, l’appello di Ban ki Moon era rivolto, proprio in merito alle decisioni “tutte politiche” che dovranno essere prese a dicembre a Copenhagen.

* “Unep: Il clima è in pericolo”:https://www.rinnovabili.it/lonu-stila-il-nuovo-rapporto-sui-cambiamenti-climatici-401892

* “WCC-3 High-Level Declaration”:https://www.wmo.int/wcc3/documents/WCC3_declaration_en.pdf

* “Work in progress 5th Report Ipcc”:https://www.ipcc.ch/activities/activities.htm#1