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Alghe e CO2 per il biopetrolio che viene dalla Sardegna

L’azienda Biomedical Tissues un procedimento per la produzione di petrolio “biologico”, che prevede l'impiego di anidride carbonica e da cui è possibile ottenere biocarburanti

Il dibattito, sempre acceso, relativo la ricerca di carburanti sostenibili, ha ora una nuova voce tutta italiana. E’ quella della Biomedical Tissues (Bt Srl), azienda con sede operativa nel Parco scientifico e tecnologico della Sardegna (a Pula in provincia di Cagliari), che soltanto tre giorni fa ha depositato il brevetto nazionale “Procedimento per la produzione di biopetrolio che prevede l’impiego di CO2”. Il processo messo a punto dai ricercatori sardi si basa sull’impiego di alghe, che per natura sono in grado, utilizzando l’anidride carbonica e la luce del sole, di creare sottoprodotti oleici a partire da composti azotati. Il biopetrolio estratto in tal modo può essere utilizzato per preparare a sua volta biodiesel, carbone verde e “torte residue” e, in aggiunta, attraverso questo procedimento sono ottenuti composti impiegabili come materia prima nell’industria alimentare, biomedica, cosmetica e zootecnica. La società Bt ha recentemente partecipato al bando Industria 2015 nell’interno di una cordata nazionale costituitasi con riferimento al settore del sequestro di CO2 emessa da impianti per la produzione di energia elettrica. Se approvato il progetto prevede, la realizzazione di quattro impianti dimostrativi di cui uno in Sardegna.