A occhio nudo possono sembrare normali alberi, in realtà nascondono elaborati generatori elettrici che sfruttano l’energia del sole, del vento e della pioggia: sono gli Atrificial Trees di Solar Botanic, innovativi sistemi che racchiudono in se nanotecnologie, biomimetismo e i più recenti progressi nel campo del fotovoltaico e della piezoelettrica. L’elemento chiave di questi alberi artificiali sono le Nanoleaf, sottili foglie costituite da celle solari – fotovoltaiche e termo fotovoltaiche – ed in grado di assorbire tutto lo spettro del visibile (riflettendo solo parte della luce verde) e i raggi infrarossi, producendo così energia anche ore dopo che il sole è tramontato. Ogni Nanoleaf è collegata alle altre da rami in materiale piezoelettrico, che pertanto risponderebbero alla sollecitazione di vento e pioggia producendo elettricità. Finora la società non ha svelato alcun dettaglio tecnico, dovendo ancora ultimare le domande di brevetto, ma assicura che, a seconda della dimensione e localizzazione, un “albero” artificiale può produrre tra il 2000 e 12.000 kWh all’anno. “Possono essere utilizzati – afferma Solar Botanic – per uso domestico o lungo le autostrade, nelle zone suburbane o parchi per apportare un contributo significativo alla rete elettrica nazionale. Possono essere impiegati nel deserto, per consentire ad esempio le coltivazioni idroponiche di frutta e verdura, fornendo l’energia necessaria alla circolazione dell’acqua ed al raffreddamento della serra. Viceversa nelle regioni fredde gli alberi artificiali fornirebbero riscaldamento e illuminazione a basso costo a colture altrimenti impraticabili”.