“La prima pietra di una centrale nucleare in Italia entro la fine di questa legislatura”. Lo ha detto il ministro dello sviluppo economico, Claudio Scajola, agli studenti delle scuole Redemptoris Mater di Albenga riuniti nell’aula magna dell’istituto per lo speciale incontro odierno sul tema dell’energia. Oltre 300 tra alunni, docenti ed ex allievi.
Scajola ha illustrato ai giovani la scelta del governo nell’ambito della nuova politica energetica nazionale, indicando i tempi: ci vorranno 3 o 4 anni per completare il processo autorizzativo e poi 5 anni per la costruzione materiale delle centrali. “Petrolio e gas sono fonti importanti, ma sono prodotti in pochi Paesi spesso soggetti ad instabilità politica. Il nucleare e le fonti energetiche rinnovabili sono il nostro futuro – ha sottolineato in particolare il ministro -. Il governo si sta impegnando per rendere stabili i prezzi dell’energia e meno volatili perché ora dipendiamo dal gas e dal petrolio che provengono da Paesi dove la stabilità amministrativa è spesso precaria, condizionata dalle guerre e da tensioni sociali”.
“Il nostro Paese – ha dichiarato Scajola di fronte agli allievi del complesso scolastico – deve cercare di studiare delle soluzioni alternative, una politica energetica seria che possa soddisfare le richieste di tutti, dei cittadini e delle aziende: occorre avere più energia a prezzi certi e fornire una reale alternativa ai combustibili fossili. L’energia muove tutto, anche l’economia”.
Un obiettivo importante, ha spiegato il ministro, è arrivare al 25% di energie rinnovabili grazie a specifiche politiche di incentivazione. “Anche perché – ha specificato – è un settore industriale in forte espanzione, nel quale si stanno iniziando a vedere forti investimenti. Dobbiamo avere un equilibrio delle fonti che salvaguardi l’ambiente e che permetta soprattutto ai cittadini di pagare l’energia di meno rispetto a quello che oggi la pagano in Italia, che è il 30 per cento in più della media europea e il 60% in più rispetto alla Francia”.
Albenga – Scajola redentoris mater per nucleare
“Il costo dell’energia sommato alle carenze infrastrutturali provoca quel gap di competitività del nostro sistema imprenditoriale che ci pone indietro rispetto all’Europa – ha affermato Scajola – Sul nucleare in Italia c’è sempre stata cattiva informazione, ma questo non deve impedire investimenti in un settore che può generare sviluppo”. “Il problema delle scorie – ha aggiunto – è ormai sorpassato grazie alle tecniche avanzatissime messe a punto nella fase dello stoccaggio”. Il ministro ha anche invitato gli studenti ad approfondire la figura e la storia di Enrico Mattei, fondatore dell’Eni, cui è stata dedicata una miniserie che andrà in onda il 3 ed il 4 maggio su Rai Uno.