Rinnovabili

Al via la Festa del Sole firmata Schüco

Una vera e propria campagna di educazione rivolta ad artigiani, industriali, ma soprattutto alle famiglie intenzionate a puntare sulle energie rinnovabili come importante investimento. Stiamo parlando de “La Festa del Sole Schüco”, presentata questa mattina a Roma durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati: un vero e proprio tour per l’Italia che partirà il prossimo 17 maggio da Bassano del Grappa per concludersi poi il 26 giugno a Verona. L’evento, nato da un’idea di CSE Italia, promosso da Schüco e patrocinato da Legambiente Onlus, durerà 41 giorni e si sposterà in 12 città italiane (Bassano del Grappa, Padova, Taranto, Bari, Marigliano, Agropoli, Cuneo, Serravalle Scrivia, Novara, Brescia, Udine e Verona). Le emissioni degli spostamenti saranno abbattute grazie alla collaborazione di AzzeroCO2. Tante le iniziative organizzate a livello locale: in ogni tappa del tour saranno presenti tecnici e installatori che si metteranno a disposizione del pubblico dei visitatori per fornire informazioni utili sul risparmio energetico e sui vantaggi del fotovoltaico e del costruire a impatto zero; ampio spazio sarà dedicato anche ai più piccoli che, oltre a essere i principali destinatari di cartoon realizzati ad hoc su queste tematiche, potranno esprimere la propria creatività attraverso giochi sulla natura e il sole con i suoi benefici per la salute e per l’ambiente, accompagnati da animatori, acrobati e giocolieri. “Quello che volevamo – ha detto il Presidente di CSE Italia Patrizio Vanessi era riuscire a trovare una formula che fosse chiara e accessibile per tutti. E ci siamo riusciti”.

 

Durante la mattinata ci sono stati anche interventi istituzionali e non sono mancate riflessioni sui trascorsi che il settore del fotovoltaico ha vissuto in questi ultimi mesi e sul drammatico incidente ai reattori nucleari di Fukushima in Giappone. Rassicuranti le parole dell’On. Marco Marsilio, della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, spesso definito un eccentrico proprio per la sua appartenenza al PDL: “Sostenere il nucleare in Italia non è conveniente nemmeno sotto il profilo economico”, ha detto ribadendo la sua convinzione che imboccare la strada delle rinnovabili sia diventata oggi una necessità. Suoi gli apprezzamenti sul Decreto Legislativo da poco approvato, un testo che ritiene sostanzialmente equilibrato e che il Governo ha voluto correggere per superare incentivi ormai fuori dalle logiche di mercato, “per evitare di ritrovarci con mercati saturi o saturi di tecnologie che invecchiano presto”. L’auspicio dell’On. Marsilio è che la strada virtuosa aperta dal nuovo Decreto possa restituire la dovuta certezza a tutti gli imprenditori del settore, “un settore che è assolutamente in grado di rendere l’Italia un Paese all’avanguardia nel campo delle energie rinnovabili”.

 

Per far sì che l’Italia non arranchi in questa direzione – ha detto l’On. Ermete Realacci, responsabile Green economy Commissione Ambiente della Camera dei Deputati – dovremmo prendere come punto di riferimento la Germania, che ha fatto della sua scelta energetica “verde” un elemento di competizione economica”.Per Realacci, la più importante fonte di energia è l’intelligenza umana e una politica energetica è vincente se le comunità sono forti e le istituzioni efficienti. “Le rinnovabili – ha concluso – sono l’unica prospettiva energetica percorribile per l’Italia, che ha tutto l’interesse di raggiungere i target previsti dall’UE al 2020, rendendo più moderno, sicuro e meno dipendente dall’estero il suo sistema energetico”.

 

Le rinnovabili, inoltre, hanno messo in discussione la produzione energetica rendendola libera, democratica e disponibile. Ne è convinta Rossella Muroni, Direttrice Generale di Legambiente Onlus, la quale ha fatto due rapidi conti e ha dimostrato ai presenti che, nonostante l’Italia non abbia un debito atomico, i cittadini italiani continuano comunque a pagare in bolletta 285 milioni di euro per il decomissioning delle centrali nucleari. E la cosa ancora più stupefacente è che la mancanza di chiarezza e di verità che ancora dilaga fa credere alla maggior parte delle persone che i costi delle rinnovabili sostenuti sulle proprie bollette siano assai elevati; quando invece, nell’anno 2010 per esempio, sono stati di 20 euro all’anno.

 

Nel tentativo di fare chiarezza in mezzo alle tante affermazioni speculative che mirano a demolire il settore delle rinnovabili, il Direttore Generale di Schüco, Roberto Brovazzo, ha dato un po’ di numeri: “Oltre centomila sono gli addetti nel comparto, più di trentacinque miliardi di euro il giro d’affari (il 2% del PIL), duecentomila gli impianti a fonti rinnovabili installati in tutta Italia”. Oggi le rinnovabili non sono più un settore di nicchia per pochi visionari, ma vengono spinte dal basso e suggeriscono una trasformazione radicale nel modo di produrre energia, costruire, vivere. Dal 2006 al 2011 il totale dei Comuni “verdi” è passato da 356 a 7.661: i dati raccolti da Legambiente, infatti, parlano di un vero e proprio boom del settore che, adeguatamente sostenuto, potrebbe arrivare al 2020 al 35% dei consumi elettrici italiani e incidere in maniera determinante sul bilancio energetico delle famiglie. Schüco ce la sta mettendo tutta, cercando da una parte di sensibilizzare l’opinione dei cittadini sul tema dell’inquinamento ambientale legato alla produzione di energia da fonti non rinnovabili, dall’altra di indicare soluzioni concrete e fornire la giusta informazione. Insomma, se vi capitasse di vedere un grande camion firmato Schüco in giro per l’Italia ora sapete di cosa si tratta. L’alternativa al nucleare esiste e la rivoluzione energetica è già iniziata.

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