Ha aperto i battenti la prima edizione del Made Expo di Milano, il più grande appuntamento fieristico nel settore dell'edilizia e dell'innovazione
La nuova manifestazione sostituisce il Saie2, facendo proprio il patrimonio di 26 gloriosi anni, e si propone come una “federazione di saloni” con una forte propensione al futuro. Ha aperto quest’anno i battenti sulla grandiosa “piazza lineare” del polo fieristico di Milano-Rho, un clima stupendo, migliaia di persone hanno camminato e conversato tra tanti stand decisamente di qualità.
Gli spazi dei padiglioni consentono di soffermarsi o andar veloci, ma sempre senza calca.
L’aria che si respira è di novità, per molti prodotti dell’involucro edilizio si ha la netta percezione dei cambiamenti indotti dalle nuove normative sul risparmio energetico: serramenti verso una diffusa rinnovata qualità, facciate con forti integrazioni di sistemi attivi per produrre energia o migliorare il posizionamento degli impianti, sistemi solari passivi per facciate più performanti anche con integrazione di doppia pelle e frangisole.
Il Centro Servizi Fiera ha ospitato tre sessioni, animate da architetti e progettisti provenienti da diversi paesi sul tema del progetto, dell’architettura e del progresso architettonico.
La prima è stata la “Building Architecture. Il contesto dell’innovazione nella scala dell’architettura: materiali, componenti e scelte di progetto”. Il racconto del progetto per l’ampliamento dell’università Bocconi di Milano delle Grafton Architects, Yvonne Farrell, Shelley McNamara (Dublino) e una trattazione sull’acciaio Italo Rota Architetto (Milano) sono stati motivo per un partecipato e piacevole dibattito per riflettere sui “materiali” per fare l’architettura e per la fondamentale importanza del contesto in cui il progettista opera.
Si è parlato poi del “Growing the City. La sostenibilità del progetto alla scala urbana: casi ed esempi internazionali” in cui entusiasmante è stato il racconto di Mecanoo Architecten, Francine Houben (Delft, Olanda) per il progetto “National Performing Arts Center” in Kaohsiung, Taiwan, dove i progettisti si sono ispirati alla forme degli alberi centenari presenti nei parchi, che per l’unirsi delle chiome costituiscono spazi con un microclima incredibilmente confortevole senza impiego di alcuna energia. L’edificio in progetto è molto grande, ma in modo molto soft si inserisce e si integra nel parco che lo ospita.
La terza sessione è stata invece dedicata alla “Construction on Site. Gli elementi del costruire e l’innovazione dei componenti”. I relatori: Rizzani De Eccher, Claudio De Eccher (Udine), Maurizio Teora – Direttore Arup Italia e Jaap Wiedenhoff, Direttore Arup Olanda,
*Le novità*
La presentazione in anteprima italiana di sistemi di facciate continue con spiccate doti sia nella protezione dall’irraggiamento estivo sia nell’integrazione di sistemi fotovoltaici di Schuco.
Il vetro in facciata può alloggiare una pellicola fotovoltaica di silicio amorfo che ha una notevole valenza architettonica, sembra un tendaggio-filtro solare color melanzana. Le tende per la mitigazione dei raggi solari sono poi integrate dal sistema e celate dalle fascie marcapiano a totale scomparsa, molto bello anche il sistema di apertura per la ventilazione naturale che consente di aprire completamente verso l’esterno un intero modulo vetro-facciata.
E per gli elementi di rivestimento costruiti con materiali rinnovabili, il pavimento in legno per interni e per bagni in frassino o betulla solo con essenze europee certificate per la produzione sostenibile (PFSC). Di NordHolz sottolinea come è possibile produrre in modo più responsabile.
h4{color:#FFFFFF;}. Andrea Ganz