Rinnovabili

Al G8 Scienze riflettori su energia e immigrazioni

Le nuove tecnologie per la produzione di energia e i flussi migratori internazionali. Queste le emergenze del pianeta portate sul tavolo di discussione dall’Accademia Nazionale dei Lincei nel G8 delle Scienze, la due giorni che ha visto riuniti i rappresentanti delle “Science Academies” del G8+5. Alla presenza dunque anche le accademie dei principali Paesi ‘emergenti’ (Brasile, Cina, India, Messico e del NASAC (Network of African Science Academies) il meeting 2009 ha potuto contare per la prima volta anche sulla partecipazione dell’accademia nazionale egiziana in veste di osservatore. Lo scopo delle riunioni è quello di elaborare dei documenti congiunti con il proposito di far conoscere il punto di vista della parte più qualificata della comunità scientifica internazionale, su i temi che vengono scelti di volta in volta nei vertici dei governi come oggetto di discussione e mettere a punto le possibili linee d’azione da consegnare successivamente ai capi di Stato del G8 politico.
E se sullo scottante tema “immigrazioni” il summit ha registrato una sorta di spaccatura tra le varie proposte e posizioni, più semplice è stata la discussione sulla questione “tecnologie energetiche”, come ben riassumono le parole di Lamberto Maffei, vice presidente dei Lincei e coordinatore dell’incontro, riportate dal Sole 24 ore: “Abbiamo tutti convenuto sui cambiamenti del clima e l’aumento della Co2, che va limitato. Nelle raccomandazioni chiediamo che gli Stati orientali che usano in modo massiccio il carbone, come la Cina e la Russia, si impegnino a contenere il ricorso a questo tipo di energia; un appello per il risparmio energetico è peraltro rivolto a tutti. Il nucleare è considerato una risorsa possibile in caso di necessità urgenti”.

*_Focal point Energia_*

La tendenza emersa è quella di un approccio alle tecnologie energetiche in funzione del processo climatico e dell’aumento della CO2. L’imperativo dettato della scienza e ribadito nel corso del meeting acquista un valore aggiunto si considera che la richiesta di interventi più incisivi sia arrivata proprio da scienziati cinesi ed indiani, i paesi ad oggi più affamati di energia e nella top ten dei grandi inquinatori.
Efficienza e risparmio energetico tra le soluzioni dedicate ad una società globale dove il 90% della produzione energetica è ancora affidata a combustibili fossili, così come una collaborazione internazionale per lo sviluppo di energia a zero emissioni, perseguibile attraverso le rinnovabili e i sistemi di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica (CCS). Mentre i processi di CCS sono ancora ad una prima fase di studio e potrebbero comportare un aumento del prezzo energetico, procedono più speditamente le energie alternative. Dall’eolico, tecnologia prediletta a livello europeo ai biocarburanti, nuovo orientamento della ricerca russa, fino all’illimitata fonte solare, la cui intesa attività di ricerca a livello globale potrebbe già portare entro un a quindicina di anni ad una produzione efficiente e a basso costo. L’indicazione generale inoltre preferirebbe al noto principio “Chi inquina paga” una mobilitazione generale degli investimenti a favore delle fonti energetiche pulite e il trasferimento del know-how acquisito verso i paesi in via di sviluppo.

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