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Aiuti Ue: arriva la 2a tranche di finanziamenti all’energia

(Rinnovabili.it) – L’attesa per la nuova tranche di finanziamenti europei dedicati al sostegno del settore energetico è finita. Bruxelles ha sbloccato la seconda fetta di quel pacchetto di aiuti da 4 miliardi di euro presentato a marzo 2009: 2,3 miliardi che saranno assegnati a 31 progetti per il gas e a 12 progetti per l’elettricità, selezionati dalla stessa Commissione europea nel tentativo di connettere la ripresa economica ad una maggiore sicurezza degli approvvigionamenti energetici.
Riflesso delle priorità energetiche dell’Unione i progetti selezionati riguardano anche l’Italia con il gasdotto Itgi-Poseidon tra la costa della Thesprotia e Otranto, il Gasli, che prevede il trasporto di 8 miliardi di metri cubi all’anno di gas naturale dall’Algeria verso l’Italia, via Sardeg, e l’interconnessione elettrica sottomarina di Terna tra Sicilia e resto della Penisola.
“Nel quadro del piano di ripresa economica dell’UE intendiamo finanziare “investimenti intelligenti” che diano uno stimolo a breve termine alla realizzazione di obiettivi a lungo termine”, ha commentato il presidente della Commissione José Manuel Barroso. “L’investimento in infrastrutture chiave non solo darà un impulso all’economia e all’occupazione, ma contribuirà anche ad accrescere la sicurezza dell’approvvigionamento di energia e di riscaldamento delle case dei cittadini, anche in caso di perturbazioni delle forniture. Abbiamo appreso la lezione impartitaci dalla recente crisi del gas; è anche per questo che abbiamo deciso di destinare un consistente sostegno finanziario a progetti di nuove infrastrutture energetiche”.
Soddisfatto Günther Oettinger, commissario europeo per l’Energia: “È la prima volta che la Commissione stanzia un importo così ingente per progetti energetici. Abbiamo selezionato progetti chiave che contribuiranno a creare una rete energetica più integrata in Europa, che assicuri flussi di energia flessibili al di là dei confini degli Stati membri”. “Gli obiettivi energetici e climatici che l’Europa si è data – ha aggiunto – richiedono grandi investimenti rischiosi nelle infrastrutture con tempi lunghi di ammortamento. Il problema risiede però nel fatto che, nel clima economico attuale, i progetti rischiano di subire ritardi. In questo momento l’Europa può giocare un ruolo importante e contribuire a tenere in vita e far avanzare i progetti”.

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