Se per l’andamento dei consumi petroliferi nell’ultima tranche del 2007 si è registrata una contrazione fino a quota 1,3 milioni di barili al giorno, per il primo trimestre del 2008 la tendenza sarà invertita in base alla maggiore richiesta che proviene dai paesi ad economia emergente. Il calo effettivo, registrato dal 1990 (57%) ad oggi (43,3%) della domanda di petrolio, si inserisce sulla scia del calo complessivo della domanda energetica totale, ad esempio il gas si attesta al 36,6%, i combustibili solidi al 9,2% e le fonti rinnovabili al 6%. Sebbene si siano sfiorati i 100 dollari al barile, l’euro stabilizzato e forte sul dollaro ha permesso un risparmio sulla bolletta energetica nazionale, meno 2 miliardi rispetto alle stime d’inizio anno. Un fenomeno da tenere sotto controllo è quello che si registra tra i consumi petroliferi, mentre la domanda di benzina scende quella del gasolio sale, bilanciando la stabilità del mercato. Il forte rischio passa per il prezzo del gasolio che, secondo l’Unione Petrolifera, è destinato a superare quello della benzina, infatti la quotazione del greggio del 2008 dovrebbe oscillare tra i 65 e i 70 dollari al barile. La dipendenza dalle fonti fossili rimane comunque troppo alta nonostante in questi giorni sia emersa, alla conferenza Onu di Bali, la forte volontà di invertire questa tendenza. (fonte greenreport.it)