Rinnovabili

Ai Magredi l’energia arriverà dal sole

Si è regalato un impianto fotovoltaico proprio nel giorno di M’illumino di meno, la giornata della grande mobilitazione internazionale dedicata al risparmio energetico, ideata da Caterpillar. Il patron dell’azienda vitivinicola “I Magredi”, il trevigiano, di Oderzo, Michelangelo Tombacco, lo scorso 13 febbraio, ha firmato, rigorosamente a lume di candela, il contratto per l’installazione di un impianto fotovoltaico, a cura della I.C.iT di Bolzano, sul tetto della sua cantina, una superficie di circa 1.000 mq.
L’impianto, che entrerà in funzione ad aprile, sarà in grado di produrre circa 120 mila kwh di energia all’anno che consentirà di coprire circa un terzo del fabbisogno energetico aziendale. Energia che viene dal sole, dunque, per un’azienda, che ha sede a San Giorgio Della Richinvelda (Pn), combinazione proprio in via Del Sole.
Tombacco, estimatore di Cirri e Solibello, i conduttori della nota trasmissione radiofonica, nonché ideatori di “M’illumino” di meno, fin dall’inizio ha aderito a questa importante campagna che chiede di riflettere sullo spreco energetico, spegnendo l’illuminazione della cantina e del punto vendita aziendale e accendendo al loro posto le candele che hanno certamente contribuito a rendere ancora più fascinose le degustazioni proposte dall’azienda ogni anno in occasione di “M’illumino di meno”, da quattro anni a questa parte.
Tombacco ha anche avuto la bella opportunità di illustrare la sua iniziativa a Cirri e Solibello e, naturalmente agli ascoltatori di Caterpillar nella trasmissione di lunedì scorso. Il tema della sostenibilità ambientale è al centro della filosofia di quest’azienda, nata nel 1968 ad opera di Otello Tombacco, proprio nei pressi dei “magredi”, una vasta area di incomparabile pregio naturalistico ubicata nel comprensorio di produzione di vini a Denominazione di Origine Controllata “Friuli Grave”.
Infatti, oltre a catturare l’energia solare, altri sono gli esempi di buone pratiche a tutela dell’ambiente. Per esempio il ricorso alla fitodepurazione per depurare le acque reflue della cantina, oppure l’utilizzo di un atomizzatore per il recupero e il riutilizzo dell’acqua in eccesso prodotta durante i trattamenti in vigna, che vengono, comunque, ridotti al minimo indispensabile a tutela dell’ecosistema, ma soprattutto a garanzia della salubrità dei vini.
E anche per il futuro l’intenzione è quella di continuare a cavalcare l’onda della sostenibilità ambientale, avvalendosi di tutte le tecnologie a disposizione anche per potere utilizzare energia pulita. In foto Michelangelo Tombacco mentre firma a lume di candela il contratto, lo scorso 13 febbraio.

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