Rinnovabili

Agricoltura ed energia, matrimonio doc

Il settore dell’agricoltura può dare al nostro paese un forte contributo per il raggiungimento del Piano d’Azione Nazionale “P.A.N.” e gli obiettivi del pacchetto clima – energia 20-20-20 dell’Unione Europea sul tema dell’abbattimento delle emissioni serra e dell’efficienza energetica.
Secondo le statistiche ufficiali i consumi complessivi energetici assorbiti dal settore agricolo Italiano sono compresi tra i 4 ed i 6 Mtep “Mega tonnellate equivalenti di petrolio” di cui ben il 70% sono sotto forma di combustibili , ed il restante 30% distribuito omogeneamente tra consumi termici ed elettrici.

Da questa semplice prospettiva è facile comprendere l’enorme potenziale energetico che può essere risparmiato e quindi guadagnato se si decide di affrontare questa realtà con una serio approccio di governance che esamini e predisponga strumenti legislativi ,scientifici e tecnologici nel settore.

Il settore agricolo infatti è una grande area energivora del sistema economico italiano, ma nello stesso tempo può anche essere una grande fonte a cui attingere energia da biomassa, quest’ultima opportunità infatti non può essere ignorata visto l’enorme crescita di questo settore e della sua inevitabile interconnessione con tutti gli altri sistemi del paese, da quello industriale a quello alimentare, da quello della mobilità a quello edilizio.

A tal proposito L’ENEA ha deciso di organizzare un workshop con la presenza di esperti, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria e di settore, per aggiornare il proprio know how sul tema delle energie rinnovabili, dell’innovazione tecnologica e dello sviluppo sostenibile, ma anche per conoscere le esigenze e le capacità sul potenziale esecutivo dei diversi attori pubblici e privati nell’ambito del settore della green economy.

L’obiettivo principale è quello di porre l’attenzione sui principali punti di programmazione, incentivazione ed agevolazione di un percorso che il nostro paese deve attraversare nel prossimo decennio al fine di elaborare un chiaro piano d’azione del settore agricolo da cui sviluppare un mercato energetico efficiente nel segno della sostenibilità ambientale.
Sotto l’attenta conduzione di Carlo Aberto Campitoti ricercatore biologo dell’ENEA si sono aperti i lavori con gli ospiti istituzionali Luciano Barra _capo segreteria tecnica dipartimento energia del ministero dello sviluppo_ e Riccardo Deserti _Responsabile Dip.to politiche di sviluppo economico e rurale del ministero delle politiche agricole Alimentari e Forestali._

Quest’ultimo in particolare ha evidenziato l’importanza legislativa nella regolamentazione del sistema incentivante e di come i vincoli del Fotovoltaico per unità di superficie rappresentino un primo tentativo interdisciplinare per evitare fenomeni negativi quali l’eccessiva sottrazione di terreno che questi possano causare all’agricoltura. Senza contare inoltre il ruolo che tali sistemi incentivanti debbano avere nelle biomasse, sia perché si devono evitare ripercussioni troppo elevate sui costi e sulla produzione di prodotti ad uso alimentare, sia perché diversamente dalla produzione di biocarburanti, oggi in Italia ci sono già oltre 200 realtà imprenditoriali che hanno investito
nella produzione di energia da biomasse di cui oltre la metà usano sorgenti di filiere agricole.

Nella prima parte della mattinata si sono esaminate le tecnologie rinnovabili per la riduzione di gas serra, tramite gli interventi dei responsabili tecnici interni dott. Francesco di Mario e Giacobbe Braccio, che hanno esaminato l’evoluzione del mercato negli ultimi 10 anni e di come questo si sia evoluto aumentando i consumi e la densità calorifica. In particolare il dott. Braccio ha detto _“ Il bioetanolo da cellulosa è un settore in cui l’Italia più in avanti a livello mondiale”._

Molto interessante invece l’intervento del Prof. Giuseppe Alonzo , ordinario di chimica Inorganica dell’università di Palermo, dove presenta gli studi che sta effettuando sul *BIOCHAR* un prodotto residuale carbonioso ottenuto dai processi di gassificazione, che ha la proprietà di essere immagazzinato nel suolo per lunghi periodi, sottraendo cosi una grande componente carboniosa dall’atmosfera e nello stesso tempo apportando notevoli benefici alla fertilità e quindi produttività dei terreni in esso inseriti. In particolare da uno studio da loro effettuato hanno mostrato come l’introduzione di 60 tonnellate per ettaro di questo *BIOCHAR* abbia prodotti un aumento di produttività di grano del 39%.

L’altro importante aspetto trattato dal workshop nella seconda metà della mattinata è stato il ruolo dell’energia verde nelle imprese. Gli ospiti principali sono stati Marco Manchisi di Anfer che ha specificato come la cogenerazione ad uso agricolo è spesso utilizzata nelle serre, in quanto sono gli ambiti che richiedono un dispendio energetico maggiore, soprattutto termico.
Roberto Jodice del consorzio di ricerche delle tecnologie energetiche Ambientali “C.O.R.T.E.A.” ha evidenziato i vantaggi dell’utilizzo del biogas sulla riduzione di molti inquinanti prodotti dai rifiuti zootecnici e sostenuto che _“si deve basare lo sviluppo economico di questi impianti sulle realtà medio piccole che rappresentano il panorama dominante del settore italiano”._

Marino Bertone Presidente AIEL della confederazione Italiana Agricoltori è intervenuto sostenendo che la biomassa rappresenta la più importante fonte energetica per il paese, ma in questo si nota una completa discrepanza con la sua concezione della politica, il potenziale energetico della biomassa infatti è molto più conveniente con l’uso termico piuttosto che elettrico, ed il raggiungimento degli obiettivi previsti nel 2020 richiede molti meno investimenti nel primo piuttosto che nel secondo caso. Purtroppo questo non è stato ancora compreso appieno da chi legifera nuovi sistemi incentivanti indispensabili per la stimolazione del mercato e l’evoluzione energetico nella giusta direzione.

Il Dott. F.M.Ciancaleoni della Confagricolutra sottolinea l’importanza dell’enorme potenziale che il settore agricolo italiano può dare al fabbisogno energetico del sistema paese, e che non può essere assolutamente ignorato se si vogliono raggiungere gli obiettivi del 2020.

Il workshop è stato un interessante tentativo dell’ENEA di fare il punto della situazione di una realtà italiana con grandi potenzialità che non sono state ancora del tutto esaminate e sviluppate, ma che risulta decisivo per il conseguimento degli obiettivi comunitari.
A tal proposito ne emerge l’importanza ed il significato dell’interdisciplinarietà degli ospiti e delle argomentazioni trattate, atte ad evidenziare una sinergia di queste discipline indispensabile per la crescita del sistema italiano.

L’alternativa al fossile fin ad ora concentrata sullo sviluppo ed evoluzione di fotovoltaico ed eolico, sta scoprendo oggi nuove strade ed opportunità per i mercati e le economie del futuro che ben si sposano con le esigenze di sistemi già radicati e diffusi nel nostro come quello agricolo e zootecnico.
L’integrazione di innovazione e tecnologia in un settore da sempre caratterizzato da inerzia culturale e scarsa formazione generazionale come questo sarà la nuova sfida da affrontare per la realizzazione di una società con una sempre minor impatto ambientale, questo workshop è già un primo segnale con il quale l’ENEA si propone come soggetto attivo.

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