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Agici: rinnovabili indiane, un’opportunità per le imprese italiane

(Rinnovabili.it) – Aiutare le imprese italiane a cogliere le opportunità che il rapido sviluppo del mercato indiano delle rinnovabili sta offrendo. Questo il cuore dell’accordo siglato oggi Agici Finanza d’Impresa ed _Energy Alternatives India_ (EAI), come parte integrante delle iniziative internazionali promosse dall’Osservatorio internazionale sull’industria e la finanza delle rinnovabili. Il gigante asiatico sta affilando le armi per un vero e proprio boom nel settore delle eco-energie; *Nuova Delhi ha pianificato l’installazione di 17 GW di energia pulita* entro il 2017, per un investimento complessivo di oltre 24 miliardi di euro, aprendo opportunità di sviluppo su diversi fronti. Il sistema industriale indiano, tuttavia, necessita di tecnologia estera per effettuare gli investimenti previsti dal Governo. “Le imprese italiane – commenta Andrea Gilardoni, Presidente di Agici – hanno grandi competenze tecnologiche nelle rinnovabili ma spesso faticano a internazionalizzarsi per la scarsa dimensione e una non approfondita conoscenza dei mercati esteri. La partnership strategica tra Agici ed EIA vuole essere un ponte tra le imprese italiane e indiane delle rinnovabili in un’ottica di reciproco beneficio, opportunità di business per le prime e utilizzo delle eccellenze tecnologiche italiane per le seconde”.

Il *Memorandum of Understanding* mira a sviluppare iniziative congiunte fornendo alle aziende nostrane gli strumenti per entrare e svilupparsi con successo nel business indiano attraverso studi di mercato, ricerca di partner industriali e finanziari, l’analisi delle policy e la costruzione di piani industriali.
Biomasse, energia dai rifiuti, fotovoltaico termodinamico, eolico, biocarburanti, mini e grande-idroelettrico sono gli ambiti di crescita più rilevanti che richiamano l’attenzione degli investitori offendo interessanti possibilità per le aziende italiane. L’Agici ha già istituito forme di collaborazione anche con la _Tongji University_ di Shanghai e la _Russian Academy of Sciences_ di Mosca nell’intento di facilitare l’entrata delle aziende italiane in tutti i mercati dei BRIC.

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