(Rinnovabili.it) – Che la recessione del 2009 abbia comportato una non indifferente rimodellazione dei trend emissivi europei non è più un segreto. In tutto il mondo la crisi finanziaria ha fatto registrare come unico dato positivo un decremento della produzione dei gas serra, comportando un calo della domanda di energia soprattutto a carico delle industrie manifatturiere ed edilizie e nella fornitura pubblica di energia elettrica e di calore. Ma il merito non è solo del momento della sfavorevole congiuntura economica. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) a recitare una parte importante, almeno in Europa, sarebbero state anche le fonti rinnovabili. Nel 2009 “le emissioni climalteranti”:https://www.eea.europa.eu/publications/european-union-greenhouse-gas-inventory-2011 sono scese bruscamente in una percentuale pari al 7,1% nell’UE-27 e al 6,9% nell’UE-15 e “sebbene gran parte della diminuzione dei gas serra sia dovuta alla recessione, stiamo iniziando a vedere i risultati dell’adozione da parte di molti Stati membri di politiche proattive nelle energie rinnovabili”, ha dichiarato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell’Agenzia europea dell’ambiente. “Mi auguro che i responsabili politici continuino a costruire su questo successo per ridurre ulteriormente il carico emissivo”. In base ai bilanci energetici Eurostat per il 2009, il consumo di energia primaria da fonti energetiche rinnovabili è aumentato del 5,8% nella UE-27.