La Commissione europea ha avviato una consultazione con i cittadini su quale sia il modo migliore di ridurre l’uso delle borse di plastica per la spesa
(Rinnovabili.it) – Particelle minuscole con un elevato potenziale di contaminazione del suolo e dell’acqua, contenenti inquinanti organici persistenti. Non stiamo parlando del più potente dei veleni, ma delle conseguenze di uno smaltimento scorretto di un prodotto con cui quotidianamente abbiamo a che fare: la busta di plastica. La Commissione europea è seriamente intenzionata a definire una strategia su una questione che sta soffocando il nostro ambiente ed è questo il motivo che l’ha spinta a avviare una “consultazione”:https://ec.europa.eu/environment/consultations/plasticbags_en.htm con i cittadini per trovare il modo migliore per ridurne l’uso. Da prodotto praticamente sconosciuto nemmeno 50 anni fa, oggi i sacchetti di plastica sono diventati fin troppo diffusi: la Commissione ha stimato, infatti, che ogni anno un cittadino medio europeo ne consuma circa 500. Se consideriamo poi che, solo nel 2008, sono state prodotte 3,4 milioni di tonnellate di buste di plastica (pari al peso di 2 milioni di automobili) è facile calcolare il volume complessivo da gestire. Fortuna che certi atteggiamenti sociali stanno a poco a poco mutando. Alcuni Stati membri, per esempio, hanno già introdotto misure che ne limitano l’uso, introducendo modalità a pagamento o vietando alcune tipologie di buste. Ma manca una direttiva specifica a livello europeo che definisca una volta per tutte se vietarne l’uso o no, se, nel caso venissero mantenute, sottoporle a un’imposta e se, sulla biodegradabilità degli imballaggi, sia il caso di introdurre requisiti più severi. I cittadini europei avranno la possibilità di esprimere il proprio parere fino al 9 agosto 2011.