Rinnovabili

Acqua, Energia e Rifiuti sul palco di Ravenna 2009

A Ravenna, una città a misura d’uomo per un festival a misura d’uomo. Si è chiuso qui, venerdì scorso, la seconda edizione del Festival su rifiuti, acqua, ed energia, un evento unico nel suo genere che quest’anno ha presentato un calendario importante di incontri formativo-informativi su temi tecnici ed economici, ulteriormente arricchito dai numerosi eventi culturali svoltisi nelle ‘sale’ o piazze del centro della città. Come l’anno scorso, grazie ad Agenda XXI è stato possibile compensare le emissioni di CO2 prodotta nella tre giorni mediante un progetto di piantumazione inserito nell’iniziativa ‘Albero in Festa’.
L’evento si è posto degli obiettivi specifici che vengono riassunti nelle “4TRA” della manifestazione, trasparenza, trasferibilità, trasversalità e tracciabilità. Trasparenza intesa come una maggiore conoscenza dei temi trattati da tutti i punti di vista tecnici, economici ecc, trasferibilità come scambio di idee ed esperienze, la trasversalità come sinonimo di interscambiabilità tra le varie discipline impegnate nei diversi settori (rifiuti, acqua, energia) ed infine la tracciabilità per avere un quadro completo dei sistemi organizzativi e certificazione dei processi gestionali.
Il festival, promosso da Labelab, ha raggiunto un pubblico di oltre 1500 visitatori, appartenenti a quattro fasce di pubblico che vanno dal bambino all’esperto. Nelle piazze e nei musei, il giovane curioso o il cittadino interessato all’ambiente, hanno ricevuto informazioni con giochi, consigli, mostre, concerti, spettacoli e alcune opere d’arte dislocate in altrettante piazze. La conferenza è stato il secondo livello con personalità politiche e specialisti nei settori della gestione delle acque dei rifiuti, dell’energia e del rapporto tra arte e ambiente, mentre ai professionisti e gli addetti ai lavori erano dedicati i numerosi Workshop che hanno trattato temi come la Comunicazione Ambientale o L’Innovazione per una razionale ed efficace gestione dei servizi idrici, solo per citarne un paio. Un quarto livello è stato rappresentato dalla formazione, unico spazio a pagamento dell’intero festival, diviso in 5 percorsi a loro volta composti da 4 Labmeeting tematici.
Come già detto il ciclo di conferenze è stato dedicato per lo più ad un pubblico costituito da addetti ai lavori, dagli enti locali ai ricercatori, dagli studenti alle associazioni di categoria, destinando uno sguardo a 360° alle specificità del festival: Rifiuti, Acqua, Energia, Arte e Ambiente.

*Architettura e sviluppo sostenibile*

Il 30 settembre nella Sala 6 dell’Aula di Casa Matha si è affrontato ‘Il ruolo dell’architettura per lo sviluppo sostenibile’, in un mondo che, in termini di risorse, si etichetta sempre più “spendaccione”. La definizione è quella di Umberto Torelli del Corriere della Sera che all’apertura dei lavori ha ribadito come più ‘scialacquatori’ sono sempre gli occidentali con gli americani in testa e i loro 11,6 chili di CO2 per abitante a fronte degli 0,7 chili che produce un abitante indiano. La parola è passata poi al famoso architetto vicentino Sergio Los che ha definito la sostenibilità “impossibile senza l’aiuto delle città”, che dovranno essere sostenibili, sociali, sicure. Per Los la necessità attuale non è quella di introdurre un nuovo stile quanto modificare radicalmente l’architettura nella convinzione che non si possano prescindere da un approccio sostenibile sostenibilità. “Siamo colonizzati” spiega Los, “dalle necessità dei paesi del nord. Dovremmo ridurre al minimo il ruolo dell’impianto per la climatizzazione trasferendo all’involucro edilizio la stessa funzione”. Una spinta ad invertire la tendenza di quella che l’architetto chiama ‘Cultura del Fuoco’ in quanto concentrato sul riscaldamento degli ambienti dotandoli poi di grandi superfici finestrate che permettono una dispersione di calore eccessiva con l’esterno. Per il clima mediterraneo in particolar modo si dovrebbe prediligere una architettura più attagliata ai problemi della regione, con strutture massive e meno aperte all’esterno. L’architettura internazionale, secondo Los, ha colonizzato le nostre città proponendo gusci di vetro e acciaio che sono in contrasto con le nostre necessità.

*Rifiuti e raccolta differenziata*

Sotto i riflettori anche il tema dei rifiuti per il quale Andrea Cirelli ha messo in un luce una questione primaria per il settore: nei pronostici che una amministrazione fa circa l’aumento della raccolta differenziata non si tiene conto dei cittadini e delle loro differenze. Non tutti i cittadini sono uguali – spiega Cirelli – e le differenze anche culturali portano ad avere delle risposte diverse da quelli che sono i pronostici di piano, e ciò che si dovrebbe proporre è un modello capace di catturare l’attenzione dei cittadini e li porti alla differenziata mettendo in conto che all’inizio solo pochi accetteranno la novità. L’intervento di Antonio Cavaliere gira il problema della differenziata alle aziende che producono gli imballi, parte importante nella grande massa dei rifiuti e per i quali la questione poliaccopiato – il materiale impiegato negli imballaggi flessibili – rimane tutt’oggi un tallone d’Achille.

*Energia, edilizia, ambiente*

Nel pomeriggio focus su Energia, Edilizia e Ambiente con Workshop realizzato con la collaborazione del Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico (CISE) che propone il tema. Ad aprire i lavori Luca Bartoletti, Responsabile dell’Innovazione Sostenibile, con l’auspicio di una modifica all’interno del mercato immobiliare indotto dalle ultime leggi in materia di efficienza e certificazione energetica. Per Bartoletti quello che è successo per altri prodotti, quali ad esempio gli elettrodomestici, dove la classe energetica ha indotto un acquisto più responsabile, avverrà anche per le compravendite delle abitazioni. Sostenibilità come sinonimo di eco-responsabilità anche nelle parole del professor Luigi Bruzzi dell’Università di Bologna secondo cui se si vuol essere sostenibili “non si deve sprecare e non si deve sporcare”, utilizzando le risorse al massimo delle loro capacità e tenendo in considerazione il fattore di forma, l’esposizione, l’isolamento termico, la ventilazione, l’impianto di riscaldamento e l’approvvigionamento di elettricità.

*Green Public Procurement*

La dottoressa Arianna Dominici dell’ENEA ha dato spazio al tema del Green Public Procurement (GPP), lo strumento che definisce dei criteri ambientali per favorire lo sviluppo di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso i bandi di gara pubblici, al fine di orientare il mercato su prodotti più sostenibili. Lo strumento – che scompone l’edificio in più livelli – è stato testato su finestre responsabili del 20/25% delle perdite totali di energia di un organismo edilizio. Per un settore edilizio come quello italiano, che occupa il 12% del nostro PIL, lo studio del GPP assume una particolare importanza in un ottica di sviluppo sostenibile.

_A sera, Patrizio Roversi ha presentato il libro “La Comunicazione Ambientale: sistemi, scenari e prospettive” dando voce, insieme al sociologo Franco Pira, ai nuovi veicoli informativi, che vedono e continueranno a vedere nella rete un canale privilegiato di comunicazione._

*Il ruolo delle istituzioni locali*

Il primo ottobre nello splendido teatro Alighieri assistiamo all’apertura del “Workshop N” con l’intervento dell’assessore all’ambiente Gianluca Dradi per il quale il territorio del comune di Ravenna possiede tre vocazioni, una produttiva, una turistica e una ambientale, ed in tal senso lo sforzo delle istituzioni è andato al di là del rispetto previsto dalle normative; gli enti locali sono stati e sono soggetti attivi a promuovere gli impegni volontari delle aziende attive nell’area. L’assessore ha poi portato l’esempio di come il polo chimico abbia potuto limitare gli impatti ambientali grazie a questi strumenti e di quanto sia importante il riconoscimento ISO 14001.
L’assessore provinciale Andrea Mengozzi si è definito orgoglioso dello sforzo che ha portato a limitare le emissioni autorizzate di SO2 che nel 1972 erano di 120.000 tonnellate l’anno, mentre oggi si sono potute ridurre ad appena 4.500.

*L’ambiente e l’arte*

Siamo poi passati alla conferenza su Arte e Ambiente semplicemente attraversando la strada, dove il professor Roberto Grandi, Prorettore Rapporti Internazionali dell’Università di Bologna, ha dato inizio ai lavori della mattinata. La dottoressa Monica Chiarini ha spiegato come il termine artigianato abbia inglobato per un malinteso linguistico le arti decorative. Mentre le prime in genere vivono una standardizzazione, le altre perseguono una qualità artistica e una ricercatezza delle finiture. Così le arti decorative propongono modelli moderni seguendo i momenti storici e proponendo l’ecologia un basso impatto ambientale e il rispetto dell’ambiente. “Cittadinanza condivisa” il concetto emerso dall’intervento del professor Grandi spiegato a fronte della necessità per i centri urbani con la propria complessità di affrontare alcune tematiche quali la raccolta differenziata dei rifiuti) con un ‘lavoro di equipe’ tra pubbliche amministrazioni singoli cittadini che condividano questa scelta. In serata, a Patrizio Roversi il compito di accompagnare il pubblico nella visita alla Mostra Internazionale di Arte Contemporanea, percorso espositivo sulla sostenibilità ambientale realizzato attraverso opere di artisti provenienti da tutto il mondo, ognuno utilizzando il proprio strumento espressivo (video arte, fotografia , pittura ecc.) per affrontare i temi dell’acqua, dei rifiuti e dell’energia.

_Abbiamo rivolto alcune domande al direttore della manifestazione e di Labelab, l’ingegner Giovanni Montresori_

Gaetano Cenci – *Il sindaco Matteucci nell’aprire la conferenza stampa del 25 settembre ha definito lungimiranti gli amministratori romagnoli negli anni Settanta, che con la realizzazione della diga di Ridracoli hanno reso il territorio ‘autosufficiente per l’approvvigionamento idrico. Ad oggi Ravenna quali traguardi ha raggiunto nel settore delle energie rinnovabili?*

*Giovanni Montresori* – Indubbiamente la cosa che si può dire è che questa è una provincia ed un territorio lungimirante sia perché ha una grande capacità produttiva ma anche dal punto di vista energetico e quindi sulle energie rinnovabili, è all’avanguardia in particolare per quanto riguarda la gestione della biomassa dell’eolico e del solare.

G.C. – *I numeri di questa edizione parlano di 1500 presenze siete soddisfatti di questo risultato?*

*G. M.* – Siamo molto soddisfatti anche perché la prima edizione si è svolta un anno fa, prima delle turbolenze dei mercati e dell’economia quindi sono stati mesi molto intensi con un’incertezza ovviamente a livello nazionale che ha creato anche delle criticità a livello organizzativo, perché fino all’ultimo non avevamo la percezione della consistenza della manifestazione. Però effettivamente negli ultimi mesi soprattutto, la manifestazione ha avuto un trend incredibile e quindi quest’anno si può dire di aver fatto un più 50% rispetto alla precedente edizione, che comunque è stata una grande novità nel panorama nazionale sia per la sua semplicità ma soprattutto per la sua unicità.

G. C. – *La comunicazione sembra essere la priorità di questo festival, qual è la sua funzione comunicativo-educativa nel territorio di Ravenna?*

*G. M.* – Concordo, Labelab è un Network di 50 professionisti, quindi tecnici che operano in questo settore, dal 2001 al 2007 abbiamo sviluppato questi portali internet che hanno avuto successo. Ravenna 2008 è stata la nostra prima iniziativa-manifestazione off-line che serviva proprio per comunicare, rendere trasparente il dialogo tra i vari attori ma anche tra i diversi saperi, quindi anche conoscenze tecniche e conoscenze artistiche. E’ stata una svolta di successo anche con la mostra Emergenze Creative che abbiamo visitato ieri. Infatti noi diciamo sempre, una manifestazione a Km zero declinata in arte, ambiente, cultura, poi di fatto come i diversi saperi interpretano queste tematiche.

G. C. – *Alla conferenza sui rifiuti Andrea Cirelli, ha parlato del problema di cultura che le istituzioni incontrano nella raccolta differenziata e il Professor Grandi ha definito la città come un sistema sempre più complesso, tanto che alcune tematiche non possono essere risolte dalle autorità senza che la cittadinanza ne condivida gli intenti. Ravenna2009 ha dato molto spazio al tema in questione quest’anno. Quali sono le sue impressioni sulla risposta del pubblico intervenuto al Festival? E’inoltre è prevista qualche vostra iniziativa prima del prossimo appuntamento al 2010?*

*G. M.* – Tutto quello che è pane di questa manifestazione sarà reso disponibile su internet nei prossimi giorni. Il nostro obiettivo è quello di garantire la diffusione non solo dei materiali ma anche di favorire una interazione su questa documentazione. Nel giro di tre mesi passeremo alla fase due, quella di pianificare il nuovo evento che partirà a gennaio con un coal paper dove chiederemo a tutti ‘su questi temi di presentare un contributo o una iniziativa ecc.’ quindi cercando di rendere il rapporto sempre dinamico su base annua. Non vogliamo fare oggi un pit stop lungo un anno per la prossima manifestazione, è un percorso continuo di collaborazione con tutti gli attori del settore.

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