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A Venezia l’ecomuseo che «mostra» la nostra impronta ecologica

Attraverso due grandi sale si può percorrere un viaggio attraverso l'energia e i consumi

Venerdì 14 alle 11 l’associazione VeneziAmbiente presenterà «Gaia – Ecomuseo di Venezia e della Laguna», in Piazza dello Spazio a Malcontenta – Cà Brentelle.
Nel 2000 l’associazione VeneziAmbiente ha acquistato la ex scuola materna di Cà Brentelle.
Negli anni successivi ha realizzato un grande pannello fotovoltaico che copre tutta la parete principale dell’EcoMuseo e contribuisce all’illuminazione e al funzionamento delle apparecchiature interne, con un monitor che segnala in continuo la produzione di energia elettrica da luce solare. Poi sono state allestite due grandi sale nell’EcoMuseo.

*Effetto Laguna*

Ha al centro un enorme plastico della laguna in scala 1 a 10.000 (un centimetro rappresenta 100 metri); è lungo 6 metri e largo 3 ed è formato di due strati trasparenti: l’inferiore rappresenta l’acqua, con il mare e i canali più profondi che si illuminano d’azzurro; il superiore le terre emerse, con Venezia, le isole, il Lido, Chioggia e la terraferma, tutto al minimo dettaglio e illuminato da una luce bianca.
Il plastico viene presentato da un breve filmato e illustrato dalle guide dell’EcoMuseo. Entro dicembre la sala viene completata da oggetti tipici della laguna tra cui una barchetta su cui far provare ai bambini la «voga alla veneta».

*Effetto serra e Impronta ecologica*

Confinante con la parete fotovoltaica, dedicata ai problemi climatici, energetici e al risparmio delle risorse. In essa il visitatore segue un percorso che illustra soprattutto il tema dell’energia, degli sprechi dei possibili risparmi e delle fonti rinnovabili. Poi si è invitati a sedersi di fronte ad un monitor e, rispondendo a domande sul proprio stile di vita (abitazione, cibo, mezzi di trasporto ecc.) si scopre qual è la nostra «Impronta ecologica» cioè il nostro personale impatto sull’ambiente.
In questa sala c’è un angolo che riproduce una cucina di casa per ragionare sul consumo degli elettrodomestici, su ciò che si mangia, sugli usa e getta ecc. C’è poi un pannello solare termico per l’acqua calda e una «stufa solare» a concentrazione, usata soprattutto in Africa per far bollire l’acqua di una pentola attraverso una serie di specchi che concentrano la luce solare. Chiude la sala una sezione sul riuso e il riciclo dei materiali che non devono più diventare «rifiuti».

(Info: Associazione VeneziAmbiente, viale Venezia 7 Mestre, tel. 041 935666)

(09 Dicembre 2007) “https://www.vglobale.it”:https://www.vglobale.it/NewsRoom/index.php?News=3874