Summit dei rappresentanti dei popoli delle foreste tropicali che si sono riuniti in Brasile per discutere sulla protezione delle foreste tropicali di tutto il pianeta
Proprio a Manaus, nell’Amazzonia brasiliana, si inaugura un summit, all’interno del dibattito Onu sul cambiamento del clima, per far valere le ragioni delle popolazioni che abitano nelle foreste tropicali.
“Noi eserciteremo il nostro diritto di decidere del futuro delle foreste tropicali – ha puntualizzato Alberto Lopes, presidente del Gruppo di Lavoro dell’Amazzonia (Gta), che rappresenta ben 620 organizzazioni – qui a Manaus rafforziamo un’alleanza per lo sviluppo durevole”.
Al meeting i responsabili delle comunità delle foreste dell’America Latina vogliono raggiungere un accordo sulle rivendicazioni delle compensazioni finanziarie, perché, sostengono, sono loro stessi che proteggono milioni di ettari di foresta vergine tropicale. Manoel da Cunha, presidente dei raccoglitori brasiliani di lattice, sostiene che “le popolazioni delle foreste che non disboscano, dovrebbero ricevere la propria parte di benefici che vengono dai fondi internazionali o dai crediti di emissione”.
Il mercato dei crediti di emissione è quello progettato dal protocollo di Kyoto per vincolare i paesi sviluppati ad un taglio delle emissioni del 5,2% entro il 2012. Per raggiungere questo obiettivo si può investire in progetti che riducano le emissioni di CO2 nei paesi ad economia in transizione.