Rinnovabili

A Maggio consumi elettrici in aumento. E l’eolico traina le rinnovabili

(Rinnovabili.it) – Cresce in Italia la domanda di energia elettrica. I “dati”:https://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=p7ZKlYzPbxk%3d&tabid=720 sulla produzione e sul consumo di elettricità in Italia sono stati comunicati ieri da Terna. Nel maggio scorso la richiesta nel nostro Paese è stata pari a 26 miliardi di kWh, con un buon trend di crescita (0,7% in più) rispetto allo stesso mese del 2009. Il dato reale per maggio 2010, considerando la differenza di una giornata lavorativa in più rispetto al maggio dell’anno scorso e alle variazioni climatiche, si è attestato sullo 0,6% in più rispetto al maggio 2009. I dati relativi alla domanda elettrica italiana, diffusi ieri da Terna, hanno confermato un incremento dell’1,9% nella richiesta di energia solo nei primi cinque mesi del 2010, sempre in confronto allo stesso periodo del 2009, quando si registrò una brusca flessione rispetto al corrispondente periodo del 2008 (-8,7%).
Analizzando nel dettaglio la richiesta di energia italiana, sono in crescita le fonti di produzione termica (+3,1%), geotermica (+0,5%), e fotovoltaica (+21,3%). Ottimi sono stati i risultati nel comparto eolico (+152,4%) mentre un trend negativo è stato registrato per la produzione di elettricità da fonte idroelettrica (-0,7%). Sempre per il mese di maggio 2010 Terna ha rilevato che la domanda interna di energia è stata soddisfatta per l’86,3% con produzione nazionale e per la quota restante (13,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (22,8 miliardi di kWh) è aumentata del 1,2% rispetto a maggio 2009. Grande anche la variazione della domanda registrata a livello territoriale: se nelle regioni settentrionali è cresciuta complessivamente del +2%, e nelle regioni centrali si è assestata introno al +0,8%, sono state invece le regioni del Sud a far registrare una flessione del -2%. I 26 miliardi di kWh richiesti nel mese di riferimento sono distribuiti per il 46,4% al Nord, per il 29,3% al Centro e per il 23,3% al Sud.

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