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A Lussemburgo il nuovo record per le celle solari in kesterite

Nel laboratorio fotovoltaico dell’Université du Luxembourg le celle a base di rame, zinco, stagno, zolfo e selenio raggiungono il 6,1% d’efficienza

(Rinnovabili.it) – La kesterite è un minerale dalla formula decisamente complessa per i non addetti [Cu2(Zn,Fe)SnS4] ma con un’applicazione più semplice di quello che si possa pensare. Questo composto ha un futuro promettente nel comparto del fotovoltaico a basso costo in quanto i materiali che lo costituiscono – rame, zinco, stagno, zolfo e selenio – sono elementi particolarmente abbondanti in natura. A studiarne le potenzialità è il Laboratorio fotovoltaico dell’Université du Luxembourg, il cui team di ricercatori ha in questi giorni raggiunto un nuovo record di foto-conversione. L’ISE Frauhofer, uno dei centri al mondo selezionati per fornire la certificazione dell’efficienza delle celle solari, ha verificato il rendimento da primato: l’unità degli scienziati belgi possiede un’efficienza di conversione dei raggi solari in elettricità pari al 6,1%, un valore unico in Europa per questo tipo di fotovoltaico. Per ottenere tale risultato i ricercatori hanno utilizzato un processo produttivo in grado di arginare la perdita di stagno che solitamente avviene durante la fase di deposizione alle alte temperature. Meno stagno infatti vuol dire una maggiore difficoltà nel controllare la composizione dei film sottili e quindi di conseguenza ad un rendimento della cella più scarso. Inoltre è stato capito come avviare il processo produttivo con un film precursore di soli rame e zinco, permettendo l’aggiunta di altri materiali in una fase successiva, semplificando così l’intera procedura di fabbricazione. “Grazie a questo primo successo, – ha spiegato Susanne Siebentritt, direttore del Laboratorio – siamo in grado di concentrarci ora sulla comprensione degli altri problemi che ancora ostacolano queste celle solari, il che ci permetterà di aumentare ulteriormente le loro prestazioni in futuro”.