Rinnovabili

A Budapest l’Ipcc discute del suo futuro

Inizia oggi la due giorni di Budapest, dedicata alla XXVIII sessione plenaria dell’Ipcc, ovvero il Comitato intergovernativo dell’Onu sui cambiamenti climatici. I 400 delegati dei 180 paesi membri si riuniranno per affrontare i temi riguardanti la struttura, gli obiettivi e le prossime tappe del Comitato. “Si parlerà di come gestire il lavoro nei prossimi 5-6 anni – spiega Sergio Castellari, focal point nazionale dell’Ipcc – del budget 2009-2011 e del nuovo gruppo direttivo (l’Ipcc Bureau)”. Fra i temi che saranno affrontati anche i nuovi scenari di emissioni di gas serra e la possibile redazione di un rapporto speciale dedicato alle fonti rinnovabili, che saranno determinanti in un futuro sempre più “carbon free”. “Personalmente – afferma Castellari – credo sia meglio avere nuovi scenari di emissioni a breve termine, sui prossimi 20/30 anni. Potrebbe essere uno strumento utile ai politici, ad esempio valutando l’impatto di un possibile accordo post Kyoto”. “L’elaborazione degli scenari è un problema di ricerca scientifica – spiega Antonio Navarra, direttore del Centro Mediterraneo per i cambiamenti climatici (Cmcc) – la sfida, in un lasso di tempo di 20/30 anni, è distinguere il segnale relativo all’impatto delle emissioni di CO2 dalla normale variabilità climatica, un fattore che diventa più evidente sul lungo periodo”.

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