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6,8 mln per la Scuola internazionale di diagnostica ambientale

6,8 milioni di investimento, 3,5 quali già spesi: è questo il dato finanziario saliente della “Scuola internazionale di diagnostica ambientale, telerilevamento e alta formazione di educazione ambientale” (SDAT) che la Provincia di Benevento sta realizzando in contrada Piano Cappelle del capoluogo sannita, in un fondo di proprietà dello stesso ente. Il presidente della Provincia, Aniello Cimitile, ha inoltre evidenziato che, a fianco alla SDAT, nella medesima area di Piano Cappelle, sta sorgendo il “Centro Studi della Provincia di Benevento sulla green economy”, affidato all’Università del Sannio, e che lo stesso aprirà i battenti nel prossimo autunno.

SDAT è stata presentata stamani alla Rocca dei Rettori dallo stesso presidente Cimitile e da Luigi Abbate e Luigi Diego Perifano, rispettivamente presidente e direttore generale di Sannio Europa, la Società in house dell’ente che ha condotto, per incarico della Provincia, lo studio di fattibilità della nuova struttura di alta formazione. Nella Sala consiliare dell’ente erano presenti: amministratori locali, tecnici e docenti universitari.
Il bacino di utenza della Scuola è teoricamente vasto almeno quanto il nostro Paese, non essendo presenti sul territorio italiano strutture omologhe; ma l’ambizione della Provincia di Benevento è ancora più alta se si tiene conto che in Europa, soltanto in Inghilterra, presso la Cranfiel University, esiste un polo analogo.
SDAT, che si rivolge ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni, agli aspiranti specialisti post-laurea e ai formatori dei centri di educazione ambientale, è un punto di snodo fondamentale per le politiche di sviluppo perseguite dalla Provincia. Lo ha detto con forza il presidente Cimitile nell’illustrare al pubblico e alla Stampa l’iniziativa: «La Scuola di diagnostica ambientale è strategica nella visione e nei programmi di questa Provincia: per questa conquista siamo disposti a rinunciare anche ad altri sogni troppo ambiziosi nella stessa area».
Secondo Cimitile, l’impegno della sua Amministrazione è quella di puntare sull’economia verde per il Sannio. Infatti, ha proseguito il presidente, il Piano di sviluppo provinciale punta sulle energie rinnovabili e SDAT è dentro un progetto globale di sviluppo basato sulla “green economy”. SDAT è dunque il motore di tutto il processo, è la base di conoscenza e della formazione conferendo al territorio, ha spiegato Cimitile, il valore aggiunto delle competenze e delle specializzazioni in materia di tutela dell’ecosistema. Cimitile ha quindi aggiunto: «SDAT non deve essere una scuola tradizionale di formazione, ma anche una polo che mette a fuoco i diversi ambiti disciplinari dal punto di vista dell’ambiente e recupera i rapporti con l’Università e le altre strutture che operano nel settore dell’ambiente (Autorità di Bacino, ARPAC o gli organismi internazionali e nazionali.), il tutto perché si conferiscano le competenze di carattere internazionale in conoscenze utili al territorio. Noi vogliamo una Scuola nel senso più ampio del termine: noi vogliamo che SDAT sia “scuola” dell’ambiente e della diagnostica ambientale, creando dunque una cultura dell’ambiente nel territorio sannita, promuovendo discussione e formazione».
Per cogliere questi obiettivi, all’atto della presentazione dello Studio di fattibilità, è stato anche siglato una intesa tra Provincia di Benevento, Cranfield University e Sannio Europa scpa: infatti la Cranfield University, rappresentata stamani dalla docente Raffaella Villa (di evidente nascita italiana e “cervello in fuga”) è l’unica in Europa che annoveri un Corso di Diagnostica ambientale. La cooperazione tra questi Soggetti vuole favorire la:

istruzione e formazione di ingegneri e tecnici per corsi di Laurea Specialistica;
istruzione continua e formazione di specialisti della Diagnostica Ambientale per la Pubblica Amministrazione e per l’industria;
ricerca e sviluppo di interessi e di valore per industria e per P.A.

Secondo Luigi Abbate, presidente di Sannio Europa, SDAT è una occasione storica per il Sannio in quanto, in collaborazione con la Università di Cranfield, riesce a mettere insieme un know how e competenze capaci di intercettare le domande che sempre con maggiore forza provengono dal territorio in matretria di tutela dell’ambiente. Tutto ciò, ha continuato Abbate, significa occupazione, possibilità di intercettare la formazione ad altissimo livello, e investimento sull’eco sostenibilità per dare smacco anche alle eco-mafie. Conoscenze, innovazioni e promozione sono i punti fondamentali lungo i quali si muoverà sia Sannio Europa che la Provincia di Benevento – ha concluso Abbate.
Luigi Diego Perifano, dal canto suo, ha detto che ci troviamo al cospetto di un progetto innovativo, che richiede grandi competenze e saperi specialistici . La partnership con l’Università inglese potrà dare una mano sia nella organizzazione della didattica e sia nella fase di marketing, strutturazione e di lancio di conoscenza della SDAT. È un progetto che non richiede grossi investimenti finanziari, secondo Perifano: tanto più che il più in opere murarie è stato fatto.
L’architetto Giuseppe Iadarola di Sannio Europa ha poi illustrato lo stato degli interventi in corso in contrada Piano Cappelle e le potenzialità scientifiche della SDAT. L’insediamento sorge nelle vecchie stalle dell’Istituto per l’agricoltura “Mario Vetrone” che occupa una superficie complessiva di 54 ettari – ha detto Iadarola: dal punto di vista della logistica, l’unico pezzo che ancora manca è la mensa, cioè 130 mq di struttura, gli arredi e le infrastrutture informatiche. Pertanto, a giudizio del professionaista, la Scuola è ad un passo dall’avvio delle proprie attività.