Un importante passo in avanti verso la realizzazione del Polo tecnologico: il 30 maggio la Provincia ha pubblicato in gazzetta ufficiale l’avviso per l’individuazione del gestore. 5 milioni di euro è l’investimento pubblico per l’acquisto dei macchinari. L’inizio delle attività è prevista nei primi 6 mesi del 2012.
Lo ha annunciato questa mattina a Palazzo Aldobrandeschi il presidente della Provincia Leonardo Marras nel corso di un seminario di approfondimento, promosso per illustrare al sistema locale delle imprese, il significato del laboratorio tecnologico nel quadro della politica economica della provincia, le prospettive, i tempi di realizzazione e l’impatto auspicato. All’incontro sono intervenuti l’assessore provinciale all’Economia Gianfranco Chelini, il direttore generale della Provincia Emilio Ubaldino; il direttore provinciale del Dipartimento Sviluppo sostenibile Alessandro Lombrano; Fabrizio Vecchi della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.
Il Polo tecnologico sarà luogo di ricerca, consulenza, sperimentazione, e sviluppo al servizio delle imprese, che potranno beneficiare di professionisti altamente qualificati, in grado di fornire soluzioni tecnologiche innovative in diversi settori ritenuti strategici dalla Provincia e dalla Regione (filiera delle rinnovabili, chimica, meccanica, domotica e robotica, nautica, materiali compositi; automazione ed elettromeccanica, scienza della vita). Avrà, pertanto, una natura multidisciplinare: dovrà ospitare otto laboratori sperimentali per la ricerca e il trasferimento della conoscenza nei seguenti settori: lavorazione azoto, ossigeno, energie rinnovabili, gas refrigeranti e traccianti; metrologia superfici sculturate e verifiche di fattibilità; prove tecnologiche sui materiali (metallici, composti etc); materiali compositi e produzione di energia; prototipi, automazione, analisi ambientale e di processo; meccanica applicata; ottica, optoelettrica, micromeccanica, meccatronica; ICT. Dovrà, inoltre, prevedere un’area di incubazione per le imprese, una per i servizi di supporto al funzionamento del polo (amministrazione, marketing, centro servizi informatici) e spazi per la sperimentazione e per i brevetti.
I macchinari verranno acquistati dalla Provincia con un investimento pubblico di 5 milioni di euro, di cui 3milioni e 800mila finanziati dalla Regione Toscana e il resto con fondi dell’Ente.
Spetterà al gestore fornire l’area e l’immobile in cui realizzare il Polo tecnologico, che dovrà essere obbligatoriamente in una delle zone industriali ritenute strategiche dal Pasl provinciale: Madonnino (comuni di Grosseto e Roccastrada), Santa Rita- Orcia (Comuni di Casteldelpiano Cinigiano); Le Topaie (Comune di Orbetello) o Area del Casone (Comune di Scarlino).
Le dimensioni dell’edificio e la localizzazione, insieme alla celerità e sostenibilità dell’intervento e alla vicinanza alle grandi infrastrutture di comunicazione saranno tra gli elementi di valutazione delle offerte.
Il gestore, che potrà essere un impresa individuale, un consorzio, una società commerciale o una cooperativa, dovrà presentare, insieme all’offerta, il Piano industriale, economico finanziario e di marketing sull’attività del laboratorio, e dovrà dimostrare di aver fatturato, nell’ultimo triennio, almeno un milione di euro nei settori produttivi interessati dal laboratorio tecnologico.
“Con la realizzazione del laboratorio tecnologico – spiega il presidente Leonardo Marras – diamo gambe ad un centro di competenza al quale l’amministrazione provinciale ha lavorato per molto tempo, con l’obiettivo di realizzare una struttura in grado di svolgere un ruolo di volano per le Pmi industriali presenti sul nostro territorio. La progettazione dei laboratori è stata effettuata a partire da un’analisi accurata delle vocazioni produttive a più alto contenuto tecnologico per agevolare lo sviluppo di un tessuto d’impresa che in provincia di Grosseto non è particolarmente diffuso, ma che può contare su diverse aziende di eccellenza nei propri comparti di riferimento. L’obiettivo è quello di realizzare un centro di competenza che sia in grado di innalzare il livello di competitività del nostro apparato industriale, contribuendo a creare valore aggiunto e nuove opportunità di lavoro. L’innovazione di processo e di prodotto, in questo senso, è la vera scommessa che abbiamo fatto, sulla quale misurare la capacità di strutturare nuove filiere produttive”.