(Rinnovabili.it) – Entro il 2030 in Europa si potrebbe assistere alla ristrutturazione energetica degli impianti di depurazione dell’acqua. E’ quanto rivela una relazione commissionata dalla STOWA, la Fondazione olandese per la ricerca applicata di acqua, che ha annunciato la possibilità di convertire gli attuali depuratori aggiungendo la funzione di centrali energetiche come anche di impianti energeticamente neutrali. Il rapporto evidenzia che le tecniche per agevolare la sedimentazione dei rifiuti contenuti nelle acque reflue aggiungendo sostanze chimiche riesce a dar vita ad un impianto _energeticamente neutrale_.
Il primo impianto di questo genere è in costruzione presso la città olandese Utrecht mentre si continuano a studiare sistemi di realizzazione di un unico grande impianto in grado di depurare i fanghi provenienti da intere regioni. Un altro metodo per utilizzare al meglio gli scarti include la il recupero di sostanze preziose tra cui ad esempio i fosfati come anche il riuso delle acque reflue per l’alimentazione di caldaie e per i processi agricoli.
“Attualmente, il focus è incentrato sulle fabbriche di energia, ma la vera sfida consiste nel combinare i tre concetti in uno: nutrient energy water factories, chiamate anche NEWs” ha detto Paul Roeleveld, uno degli autori della relazione “L’impianto di depurazione del futuro sarà una “NEWater factory”, dove i rifiuti sono visti come una risorsa preziosa”.
Le autorità olandesi delle acque reflue hanno aderito ad una riduzione annua del due per cento nell’utilizzo dell’energia in tutto il settore fino al 2030, che, insieme con l’aumento dei prezzi dell’energia, ha costretto ad esplorare nuovi metodi in grado di garantire al settore un ulteriore risparmio energetico oltre a tecnologie per la generazione di energia.