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Playable City: le smart cities non sono “una cosa seria”

Un modo alternativo di interpretare le smart cities servendosi del “gioco” per coinvolgere i cittadini e risolvere al meglio innumerevoli problemi urbani: Playable City

Playable City - Lo scivolo ad acqua lungo 90 metri di Bristol

 

(Rinnovabili.it) – L’idea di smart city viene spesso associata ad importanti paroloni inglesizzanti carichi di significato. Ma chi ha detto che una città intelligente non possa essere anche divertente? E’ da questo concetto che è nato Playable City, un vero e proprio movimento fondato dall’associazione Watershad, che vede nel “gioco” una delle soluzioni vincenti per risolvere molti problemi delle nostre città.

 

Forse il termine Playable City potrebbe risultare forviante lasciando immaginare solo l’aspetto ludico del progetto, tuttavia per i creatori di questo movimento il gioco è una cosa seria.

Una Playable City è una città dove i suoi abitanti sono ospitali, aperti e collaborativi, dove il dialogo e le interazioni dirette tra residenti e visitatori permettono di riconfigurare gli innumerevoli servizi ed infrastrutture già esistenti, rendendo la città davvero a misura d’uomo. Il semplice prendere parte alle attività ludiche rende i cittadini partecipi della comunità riscoprendo ad esempio zone dimenticateo evidenziando servizi carenti.

 

Ma cos’è una Playable City?

Playable City - Il progetto Hello Lamp Post

 

Lo scorso anno Bristol, è stata protagonista di numerose interessanti iniziative che l’hanno trasformata a tutti gli effetti in una Playable City. Il “gioco” sicuramente più significativo è stato uno scivolo ad acqua lungo 90 metri installato nel cuore di una delle vie dello shopping della città, grazie al quale residenti e turisti hanno avuto la possibilità di sfrecciare per le vie del centro in un modo del tutto originale. Bristol si è resa protagonista anche della prima sperimentazione del progetto “Hello Lamp Post”, una rielaborazione del concetto di Internet of Things che ha permesso ai lampioni, ai cassonetti, alle cassette della posta ed a molti altri oggetti dell’arredo urbano di “parlare” con i cittadini semplicemente attraverso lo smartphone, comunicando le più svariate informazioni: dal semaforo che ti aggiorna sullo stato del traffico, alla pensilina dell’autobus che ti dice quando passerà il prossimo mezzo, fino alla possibilità di lasciare un messaggio per i prossimi utenti che decideranno di comunicare con lo stesso oggetto.

 

Queste soluzioni dimostrare le potenzialità del gioco urbano mettendo in pratica tre idee chiave del concetto Playable City: in primo luogo che le città creano problemi di vita che possono essere risolti solo con un’azione collettiva; che il benessere della comunità non può essere stabilito a monte dalle autorità locali; e che la felicità dei singoli cittadini permette di affrontare i problemi in maniera più costruttiva.

 

Playable City - Le scale pianoforte di Stoccolma

 

Le Playable City potrebbero perciò essere interpretate come un modo creativo di superare la freddezza e l’anonimato urbano portato con sé anche dalla tecnologia, che è riuscita a risolvere innumerevoli problemi semplificando la vita ai cittadini, ma a scapito di un maggiore individualismo.

La scorsa settimana i maggiori esperti del settore si sono dati appuntamento all’annuale conferenza sul tema, intitolata quest’anno “Making the City Playable”, che ha richiamato a se ben 78 proposte differenti sul tema del gioco provenienti da 29 Paesi di tutto il mondo per individuare il progetto Playable City Awards 2014.

Lo scopo finale del movimento delle Playable City è proprio quello di far dialogare tra loro tutte le città del mondo, scambiandosi suggerimenti sulle attività da portare avanti per risolvere i più disparati problemi.

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