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La plastica recuperata dal Po diventa un rifugio ecosostenibile

I rifiuti plastici raccolti dal progetto “Po d’Amare” si trasformano in pannelli edilizi, utilizzabili per costruire abitazioni d’emergenza a basso costo. Il prototipo in esposizione a Ecomodo

rifugio ecosostenibile
(foto di Corepla)

 

Corepla e Waste Free Oceans presentano il rifugio ecosostenibile nato dalla plastica riciclata

 

(RInnovabili.it) – Il mondo del riciclo tende la mano a quello della solidarietà. È da questo incontro, infatti, che nasce il prototipo di rifugio ecosostenibile e a basso costo presentato in anteprima alla fiera di Ecomondo 2018. Il progetto nasce da un’intuizione di Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta e riciclo degli imballaggi in plastica, che in collaborazione con l’ONG Waste Free Oceans (WFO) ha voluto dare una precisa destinazione ai rifiuti raccolti nelle acque del Po.

Il fiume più lungo d’Italia è da circa tre mesi al centro di una speciale sperimentazione, ribattezzata con il nome “Il Po d’Amare”: a 40 km dalla foce il Consorzio, assieme a Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Castalia hanno messo a lavoro lo Seasweeper, un sistema di barriere fisse galleggianti e di imbarcazioni a pescaggio ridotto per il contenimento e raccolta della plastica riversata nel fiume.

 

Queste piccole “dighe” catturano i rifiuti nella parte superficiale della colonna d’acqua senza interferire con la flora e la fauna fluviale. La spazzatura recuperata è quindi trasportata presso l’impianto Transeco a Zevio, nel veronese, per una prima separazione e successivamente inviata al centro di selezione D.R.V. (località Torretta a Legnago) associato a Corepla, per un raggruppamento dei materiali plastici nelle diverse frazioni polimeriche.

È qui che entra in gioco la collaborazione con WFO. Dal 2011 l’ONG collabora con aziende di tutto il mondo per trasformare i rifiuti marini in prodotti innovativi e sostenibili che “chiudano il cerchio”. Nel dettaglio, per la realizzazione del rifugio ecosostenibile presentato a Ecomodo, è stato coinvolto il gruppo inglese Protomax Plastics, azienda specializzata nella produzione di lastre dal riciclo di plastiche miste. Corepla ha inviato all’impianto Storm Board di Protomax, i suoi granuli di plastica riciclata provenienti sia dalla tradizionale raccolta differenziata che dal progetto Il Po d’Amare. Lo stabilimento britannico li ha trasformati in pannelli edilizi, resistenti e funzionali, che sono serviti a realizzare una piccola abitazione d’emergenza modulare, facile da montare e smontare.

 

Il Po d’AMare diventa anche un Po solidale – commenta  Antonello Ciotti, presidente di Corepla – Ci auguriamo infatti che questo progetto sperimentale di raccolta e riciclo della plastica avviato sul fiume Po possa favorire, oltre alla creazione di reti e opportunità per i territori, le imprese e il sapere scientifico, anche un concreto strumento per affrontare situazioni di emergenza. Valorizzando così proprietà ed energie di questo materiale“. Al termine di Ecomondo, i pannelli del prototipo saranno spediti ad Atene, per la realizzazione di un rifugio provvisorio in un campo profughi con l’obiettivo, in futuro, di utilizzare allo stesso scopo i rifiuti plastici prodotti e raccolti nel campo stesso.

 

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