Sviluppato nel Canada un nuovo calcestruzzo più resistente alle sollecitazioni meccaniche: il suo segreto sono le fibre di PFU nell’impasto
(Rinnovabili.it) – L’economia circolare fa nuovamente capolino nella scienza dei materiali. Gli ingegneri della University of British Columbia (UBC), in Canada, sono alle prese con una innovativa miscela per cemento rinforzato che fa del riciclo pneumatici il suo punto di forza.
Non è la prima volta che la gomma esausta è trasformata in materia prima seconda. Oggi, anche in Italia, è lunga la lista di prodotti ottenuti degli pneumatici riciclati: dalle pavimentazioni sportive agli asfalti silenziosi, questi rifiuti hanno trovato una seconda vita capace di regalare un valore aggiunto ai prodotti a cui sono destinati, tutelando nel contempo l’ambiente.
Partendo da questo concetto di doppio vantaggio, gli scienziati dell’UBC hanno cercato un modo per contribuire a ridurre l’impronta di carbonio del settore edile tramite gli pneumatici fuori uso (PFU). Come? Riscrivendo la formula del calcestruzzo grazie all’aggiunta di fibre ottenute dal trattamento dei PFU. I ricercatori hanno sperimentato differenti proporzioni di fibre polimeriche mischiate a legati idraulici, sabbia e acqua, prima di trovare il mix ideale: la percentuale perfetta per migliorare al massimo resistenza ed estenderne la durata è di appena lo 0,35 percento di fibre.
“I nostri test di laboratorio hanno dimostrato che il calcestruzzo fibro-rinforzato riduce la formazione delle crepe di oltre il 90 per cento rispetto al calcestruzzo normale”, spiega l’ingegnere civile Obinna Onuaguluch, co-autore del progetto. “Le strutture in calcestruzzo tendono a sviluppare spaccature nel tempo, ma le fibre polimeriche sono in grado di riempire quando esse si formano, contribuendo a proteggere la struttura e a farla durare più a lungo”.
Va detto che il connubio “cemento” e “riciclo pneumatici” ha avuto in Italia un importante precedente. Quello realizzato da progetto europeo SUS-CON (SUStainable, innovative and energy-efficient CONcrete, based on the integration of all-waste materials), coordinato dal consorzio CETMA di Brindisi. Il progetto ha realizzato il primo eco-cemento da PFU e altri materiali di riciclo. L’obiettivo? Creare un prodotto sostenibile e caratterizzato da elevati valori di isolamento termico e quindi in grado di contribuire all’efficienza energetica degli edifici.