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RAEE: pochissimi italiani conoscono l’Uno contro Zero

Solo il 18% degli italiani sa che è possibile conferire gratuitamente i piccoli apparecchi elettrici ed elettronici dismessi presso i punti vendita di grandi dimensioni

RAEE: pochissimi italiani conoscono l’uno contro zero

 

(Rinnovabili.it) – Ogni piccolo apparecchio elettronico non più funzionante, dai vecchi cellulari ai phon da viaggio, può essere smaltito gratuitamente nei grandi negozi di elettronica. Lo prevede il Decreto Uno contro Zero, evoluzione del precedente provvedimento “Uno contro Uno”, per incrementare la raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE).

Dallo scorso settembre l’Uno contro Zero obbliga i punti vendita della grande distribuzione a ritirare gratuitamente i Raee di piccole dimensioni (inferiori a 25 cm), senza alcun obbligo per il consumatore. Tra gli obiettivi del regolamento c’è quello di riuscire a recuperare il ritardo accumulato dall’Italia anche a causa della limitata capacità del sistema ufficiale di raccolta e gestione di intercettare i piccoli Raee. Ma quanti cittadini sanno di avere a disposizione questo strumento?

 

Davvero pochi secondo la ricerca realizzata da Ipsos Italia per Ecodom e Cittadinanzattiva. Al centro dell’indagine, condotta attraverso 2.121 interviste, il legame tra questi comportamenti e la conoscenza dei decreti che regolano in Italia il conferimento di questa tipologia di rifiuti. Si scopre così che la notorietà del decreto uno contro zero è ancora piuttosto contenuta (18%), probabilmente anche in virtù della sua recente introduzione. La popolazione delle Isole risulta essere la più informata sul decreto (23%).

 

Ma forse ancor più preoccupante è sapere che meno di un intervistato su 4 (18%), una quota ancora marginale di popolazione, riconosce correttamente i RAEE. Due su cinque (40%) ne hanno solo un’idea approssimativa mentre la maggioranza relativa (42%) non li conosce affatto.

 

In merito alle modalità di dismissione, fortunatamente prevalgono i comportamenti virtuosi, nel 60% dei casi tramite il ricorso alle società di igiene urbana e nel 9% dei casi tramite i negozianti, ma le cattive abitudini di conferimento pesano ancora il 17%. Queste ultime scendono al 10% tra coloro che sono informati sui RAEE, mentre tra chi non conosce i RAEE l’incidenza di modalità di conferimento non corrette è ancora più elevata (22%). Nello specifico, sono MP3 (45%), spazzolini elettrici (29%), calcolatrici e cuffie (27%) ad essere dismesse in modo non corretto (principalmente insieme ai rifiuti generici).