Terza versione per il provvedimento che dovrebbe definire i criteri “per la cessazione della qualifica di rifiuto”
Saranno le autorità regionali a decidere sull’End of Waste?
(Rinnovabili.it) – Nuova versione per il provvedimento di disciplina dell’End of Waste (EOW). Dopo i primi tentativi legislativi andati a vuoto, è stato depositato ieri in Senato un emendamento al Dl Semplificazioni finalizzato a definire i criteri “per la cessazione della qualifica di rifiuto”. La proposta di modifica, a prima firma dei senatori leghisti Arrigoni e Briziarelli, interviene su una questione aperta oramai dal 2015, ossia come gestire le autorizzazioni al riciclo di quei prodotti che non possiedono ancora una normativa ad hoc.
Il caso era scoppiato circa tre anni fa con il primo centro italiano di riciclo dei pannolini; il suo gestore, Contarina spa, si era visto negare l’autorizzazione all’operatività da parte della Regione Veneto proprio per la mancanza di un provvedimento nazionale dedicato questo rifiuto. La vicenda finì prima davanti al TAR poi al Consiglio di Stato che sentenziarono a favore della Regione. “La Direttiva UE […] non riconosce il potere di valutazione ‘caso per caso’ ad enti e/o organizzazioni interne allo Stato, ma solo allo Stato medesimo”, spiegavano a marzo 2018 i giudici di Palazzo Spada.
In altre parole, secondo il Consiglio solo il Governo può stabilire i criteri di End of Waste e dunque quali rifiuti siano destinati al recupero di materia. Il motivo? In assenza di un provvedimento di armonizzazione di livello statale, deferendo alle Regioni la potestà decisionale su tali criteri non verrebbe garantito in modo uniforme sul territorio nazionale lo stesso livello di tutela per l’ambiente e la salute umana.
Per sbloccare la situazione, il nuovo Governo ha promesso fin dalle prime battute un intervento legislativo attraverso cui istituire meccanismi per la cessazione della qualifica di rifiuto «caso per caso». Le prime due versioni (un emendamento al decreto semplificazioni e uno alla legge di Bilancio) tuttavia sono state bocciate. La nuova modifica approda oggi al Dl Semplificazioni, affermano i firmatari, “con l’obiettivo di risolvere definitivamente un problema che da mesi preoccupa il mondo produttivo, le amministrazioni e l’associazionismo ambientale”.
Spiega il Sottosegretario Vannia Gava e i senatori della Lega che hanno lavorato al testo “L’economia circolare basata sul riciclo dei rifiuti ha subito una pesante battuta di arresto determinata dalla sentenza del Consiglio di Stato del febbraio 2018, che è diventata insostenibile creando una situazione in evidente contrasto con quanto previsto e richiesto dalla normativa europea. Si rischia il collasso non solo del settore del riciclo e delle raccolte differenziate, ma anche di altri settori produttivi perché gli spazi in discarica si stanno esaurendo e di conseguenza stanno aumentando i costi di gestione dei rifiuti per famiglie e imprese”.
L’emendamento introduce le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto e specifici criteri per la loro attuazione uniforme da parte delle autorità competenti, ossia le Regioni, su tutto il territorio. Si va dall’individuazione dei materiali scartati ammissibili ai fini dell’operazione di recupero, ai processi e le tecniche di trattamento consentiti fino ai criteri di qualità per i materiali di cui è cessata la qualifica di rifiuto. Il testo propone anche l’istituzione presso il Ministero dell’Ambiente, del Registro Nazionale degli impianti autorizzati al fine di garantire massima trasparenza e pubblicità.