Recupero e riciclo, estensione del ciclo di vita e piattaforme di condivisione: così la circular economy sfida i modelli di business tradizionali
Insomma, i numeri ci sono. E il mondo del business e della finanza è interessato per un fattore principalmente economico: con questo sistema è possibile recuperare un valore che fino ad oggi è andato perduto.
In alcuni casi i modelli di business sono piuttosto chiari. È l’esempio del trattamento e del riciclo di prodotti giunti a fine vita. In altri settori, ci sono ancora pochi esempi che dimostrino che un business model circolare può essere di successo, sottolinea uno studio di ING. Il fatto è che le idee che riguardano l’economia circolare sono talmente ad ampio spettro che c’è ancora confusione su cosa sia esattamente e quali siano i confini dell’economia circolare.
Accenture identifica cinque modelli di business circolari:
- filiera produttiva circolare
- recupero e riciclo
- estensione del ciclo di vita
- piattaforme di condivisione
- products-as-a-service (modelli di acquisto di servizi anziché prodotti)
Modelli così innovativi portano a nuove sfide, come ad esempio determinare il valore dopo l’utilizzo di un bene. I modelli “products-as-a-service” comportano la sostituzione della vendita di un prodotto con un contratto di leasing in cui il produttore del bene continua a mantenere la proprietà del prodotto, che a un certo punto dovrà essere restituito e ricondizionato. Questo modello è già stato applicato a diverse tipologie di beni come cartucce per stampanti, vestiario e persino motori degli aerei. In tutti i casi, il cash flow si sposta da un pagamento unico al momento della vendita a pagamenti continuativi per tutta la durata del contratto. Allo stesso tempo, tutto ciò comporta importanti investimenti in termini di capitale iniziale.