Recupero e riciclo, estensione del ciclo di vita e piattaforme di condivisione: così la circular economy sfida i modelli di business tradizionali
(Rinnovabili.it) – L’economia circolare è un modello di business vincente? La risposta è sì, ma ha mille sfaccettature, tante quante i settori che la circular economy può rivoluzionare. L’idea di un sistema in cui il rifiuto non esiste (o quasi) e tutto si può riutilizzare e recuperare per creare nuove materie prime da reimmettere nel ciclo produttivo riguarda l’utilizzo più efficiente di materiali, acqua ed energia. Secondo Accenture, l’economia circolare potrebbe portare benefici per 4.500 miliardi di dollari entro il 2030.
Insomma, i numeri ci sono. E il mondo del business e della finanza è interessato per un fattore principalmente economico: con questo sistema è possibile recuperare un valore che fino ad oggi è andato perduto.
In alcuni casi i modelli di business sono piuttosto chiari. È l’esempio del trattamento e del riciclo di prodotti giunti a fine vita. In altri settori, ci sono ancora pochi esempi che dimostrino che un business model circolare può essere di successo, sottolinea uno studio di ING. Il fatto è che le idee che riguardano l’economia circolare sono talmente ad ampio spettro che c’è ancora confusione su cosa sia esattamente e quali siano i confini dell’economia circolare.
Accenture identifica cinque modelli di business circolari:
- filiera produttiva circolare
- recupero e riciclo
- estensione del ciclo di vita
- piattaforme di condivisione
- products-as-a-service (modelli di acquisto di servizi anziché prodotti)
Modelli così innovativi portano a nuove sfide, come ad esempio determinare il valore dopo l’utilizzo di un bene. I modelli “products-as-a-service” comportano la sostituzione della vendita di un prodotto con un contratto di leasing in cui il produttore del bene continua a mantenere la proprietà del prodotto, che a un certo punto dovrà essere restituito e ricondizionato. Questo modello è già stato applicato a diverse tipologie di beni come cartucce per stampanti, vestiario e persino motori degli aerei. In tutti i casi, il cash flow si sposta da un pagamento unico al momento della vendita a pagamenti continuativi per tutta la durata del contratto. Allo stesso tempo, tutto ciò comporta importanti investimenti in termini di capitale iniziale.