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Nasce a Bologna la fabbrica di micro perline “bio” che non danneggiano il mare

Dalla riconversione di una ex fabbrica di Castel San Pietro Terme, il primo impianto dedicato alla produzione di Minerv Bio Cosmetics, granuli per la cosmesi prodotti dal riciclo di scarti agricoli e agro industriali

Nasce a Bologna la fabbrica di micro perline

Bio-on ha posato oggi la prima pietra del nuovo impianto dedicato alla produzione di Minerv Bio Cosmetics, le micro perline in bioplastica speciale PHAs progettate per il settore cosmetico. Un prodotto green destinato a sostituire le microscopiche e dannose particelle di plastica (microbeads), derivate dal petrolio e non biodegradabili, oggi impiagate come addensanti o stabilizzanti nei prodotti più comuni. Dai rossetti agli smalti, dai bagnoschiuma ai dentifrici: è lunga la lista di prodotti dell’industria cosmetica che oggi impiegano le microbeads. Peccato che una volta disciolte in acqua entrino per sempre nel ciclo naturale. Il plancton di mari e fiumi inghiotte queste microscopiche particelle plastiche introducendole nella catena alimentare. Un inquinamento così grave da aver spinto l’amministrazione USA a vietare per legge (Microbead-Free Waters Act of 2015) l’utilizzo di polimeri ottenuti dal petrolio nei prodotti per la cura del corpo.

 

“Sulla chimica verde – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti presente alla cerimonia – dobbiamo costruire una grande filiera produttiva italiana che potrà essere vincente per il futuro. Bio-on conferma la forte vocazione di un territorio verso uno dei settori più importante del futuro, ovvero l’economia circolare. Sono molto orgoglioso di come l’Emilia Romagna sta interpretando la sfida ambientale globale, investendo in tecnologia green, buone pratiche, posti di lavoro”.

 

L’innovativo stabilimento verrà completato entro quest’anno e inizierà a produrre all’inizio del 2018 grazie ad un investimento di 15 milioni di euro, dando lavoro a regime a circa 40 persone. L’impianto avrà una capacità produttiva di 1.000 tonnellate all’anno espandibile rapidamente a 2.000 e sarà dotato di avanzati laboratori di ricerca dove Bio-on sperimenterà e svilupperà nuovi tipi di bioplastica PHAs utilizzando come materia prima scarti agricoli e agro industriali.

 

Anche nella scelta del sito produttivo Bio-on si è affidato ai dettami dell’economia circolare, decidendo di riconvertire una ex fabbrica a Castel San Pietro Terme vicino a Bologna . “Siamo soddisfatti perché finora abbiamo ottenuto le autorizzazioni necessarie ad iniziare i lavori nei tempi previsti – spiega Marco Astorri, Presidente e CEO di Bio-on – e prevediamo quindi di rispettare il programma che abbiamo inserito nel Piano Industriale che ci proietta al 2020. Siamo inoltre estremamente orgogliosi – aggiunge Astorri – perché grazie alla nostra tecnologia il settore cosmetico potrà fare quella svolta “green” che milioni di consumatori in tutto il mondo chiedono da tempo».