Nello Scrap Yearbook 2012, l’Institute of Scrap Recycling Industries fornisce un utile identikit su come i rottami statunitensi vengono riciclati, impiegati e re-immessi sul mercato
I milioni di tonnellate di rottami prodotti dagli Stati Uniti nel solo 2011, tra metalli, carta, gomma, plastica, vetro, tessili e pezzi elettronici, sono stati riciclati e re-immessi non solo sul mercato statunitense, ma anche su quelli esteri. Il Paese, infatti, genera ogni anno una quantità di rottami maggiore rispetto al consumo effettivo registrato a livello nazionale, ma può contare su una consistente domanda estera con cui riesce a smistare le eccedenze in 160 Paesi in tutto il mondo. Secondo quanto stimato dal US Census Bureau e l’US International Trade Commission, nel 2011 gli Stati Uniti hanno esportato più di 51 milioni di tonnellate di materie prime di scarto, per un valore complessivo pari a 39 miliardi di dollari; il grosso delle spedizioni all’estero ha riguardato i rottami ferrosi e la carta da macero e ha coinvolto principalmente la Cina (11,5 mld di dollari), il Canada (3,7 mld di dollari), la Turchia (2,4 mld di dollari), la Corea del Sud (2,1 mld di dollari) e Taiwan (1,9 mld di dollari).
L’identitikit dei rottami USA nel 2011
METALLI FERROSI
Due terzi dell’acciaio prodotto negli Stati Uniti proviene dai rottami ferrosi, recuperati principalmente dalle automobili giunte a fine vita, che nel solo 2010 hanno generato oltre 13,5 milioni di tonnellate di materiale. Ad oggi i metalli ferrosi, insieme alla carta, sono il materiale più riciclato nel mondo: solamente negli Stati Uniti, lo scorso anno, ne sono stati processati ben 74 milioni di tonnellate, di cui il 70% consumato sul mercato interno e il restante 30% esportato. Mentre una piccola percentuale degli scarti ferrosi può essere immediatamente utilizzata, la maggior parte di essi deve essere processata e, in base alla materia prima richiesta, viene sottoposta a cernita, taglio, frantumazione, pressatura o fusione, per poi essere venduta alle acciaierie, alle fonderie o ad altri consumatori industriali, che la utilizzano per produrre nuovi prodotti.
METALLI NON FERROSI
I metalli non ferrosi, come l’alluminio, il rame, il piombo, il nichel, lo stagno o lo zinco, non perdono le loro proprietà chimico-fisiche durante il processo di riciclaggio e possono essere riciclati un numero infinito di volte. L’Annuario parla di 9 milioni di tonnellate di materiali non ferrosi processati nel 2011, che hanno contribuito per il 70% alle entrate legate al riciclaggio dei rottami industriali negli USA. Nel dettaglio, nel 2011 sarebbero stati recuperati circa 3 milioni di tonnellate di alluminio, 130.000 tonnellate di rame, 99.000 di nichel, circa 1,2 milioni di tonnellate di piombo e 134.000 tonnellate di zinco.
CARTA E FIBRE
PLASTICA
Il riciclaggio di materie plastiche, pur offrendo enormi opportunità economiche e ambientali, è ancora un settore abbastanza giovane, che deve fare i conti con una “ignoranza” culturale per cui sono ancora in molti a credere che i materiali riciclati siano inferiori a livello qualitativo rispetto alle materie vergini e con una serie di ostacoli burocratici, per poter trovare linee guida condivise. Esportata principalmente in Cina, Hong Kong, Canada e India, la vendita all’estero della plastica riciclata ha fatto guadagnare al Paese 1 miliardo di dollari.
ROTTAMI ELETTRONICI
Il riciclaggio di questi materiali ha avuto un’enorme crescita negli ultimi anni. Solo nel 2011 sono state processate tra le 3 e le 4 tonnellate di materiale, con un fatturato di circa 5 miliardi di dollari e l’impiego di più di 30.000 persone a tempo pieno. Il riutilizzo di piccoli apparecchi elettronici e delle materie prime da essi recuperate stimola l’economia, crea posti di lavoro e consente notevoli risparmi di energia, riducendo l’emissione dei gas a effetto serra.
PNEUMATICI
Riciclare i circa 300 milioni di pneumatici prodotti ogni anno dagli americani, significa poterne produrne di nuovi e mettere a punto prodotti specifici, come le superfici per i parchi giochi o l’asfalto gommato, con enormi vantaggi in termini sia economici che ambientali. Per poter essere reimpiegato, lo pneumatico deve essere frantumato o meccanicamente, attraverso la cosiddetta distruzione ambientale, o chimicamente, attraverso la macinazione criogenica. Della ruota degli autoveicoli vengono recuperate anche le parti non in metallo.
VETRI
Nel 2009 (ultimi dati disponibili), gli USA hanno riciclato il 31% di tutti i contenitori in vetro, un materiale che può essere riciclato più e più volte senza perdere le proprie qualità e senza creare rifiuti aggiuntivi o sottoprodotti di scarto. Riciclare il vetro rappresenta un vantaggio per chi lo produce: meno spreco di materie prime, riduzione delle emissioni e risparmio energetico.
TESSUTI
Ogni anno negli Stati Uniti vengono processati e quindi recuperati 1,1 milioni di tonnellate di cotone, lana e tessuti sintetici, che diventano nuove materie prime per vari settori tra cui anche quello automobilistico. I tessuti in buono stato vengono esportati in altre parti del mondo dove vengono rivenduti, operazione che garantisce posti di lavoro non solo tra i Paesi esportatori, ma anche tra quelli importatori.
Il riciclaggio dei rottami, conclude l’Annuario, offre soluzioni sostenibili reali, bilancia la crescita economica e tutela l’ambiente con numerose esternalità positive, come la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, il risparmio energetico e la riduzione della quantità di materiale che altrimenti sarebbe inviato a discarica, risparmiando il terreno per impieghi più produttivi.