La Commissione Europea chiede alla World Trade Organization di pronunciarsi sulla legittimità della tassa di riciclo introdotta dalla Russia sulle auto importate
(Rinnovabili.it) – La questione della tassa sul riciclo auto acuisce la disputa commerciale tra Russia e Unione Europea. L’Unione Europea ha infatti chiesto alla World Trade Organization (WTO) di pronunciarsi sulla legittimità della tassa di riciclo introdotta dalla Russia sulle auto importate, che avrebbe inciso negativamente sulle esportazioni europee con un impatto stimato in circa 10 miliardi di euro l’anno. Introdotta l’1 settembre 2012, pochi giorni dopo l’adesione della Russia alla WTO, la tassa riscossa sul riciclo delle autovetture importate va da un minimo di 420 euro, per i nuovi veicoli importati, a un massimo di 17.200 euro, per i veicoli importati vecchi di 3 anni, con alcune eccezioni, come ad esempio i carrelli di miniera, per i quali la tassa impone un pagamento di 147.700 euro.
La questione si complica ancora di più in virtù del fatto che la tassa sul riciclo auto viene imposta a tutti i veicoli importati dall’Europa, ma non a quelli prodotti dalla Russia e dai suoi “partner doganali”, ovvero la Bielorussia e il Kazakistan: un trattamento incompatibile con quanto imposto dalla WTO, che vieta di trattare i prodotti nazionali meglio di quelli importati e di applicare condizioni diverse a seconda della provenienza dei prodotti. Nonostante la questione sia stata sollevata più volte in un anno di colloqui bilaterali, finalizzati alla ricerca di una soluzione reciprocamente accettabile, il Commissario UE al Commercio, Karel De Gucht, ha sottolineato il perpetrarsi di un atteggiamento discriminatorio da parte del governo sovietico e la non equità di un canone che, di fatto, ostacola le esportazioni in un settore chiave per l’economia europea.
«Chiediamo alla WTO – ha detto De Gucht – di pronunciarsi sulla questione e di accertarsi che vengano rispettati gli obblighi internazionali».
Sull’esito della consultazione si dovrà aspettare il prossimo 22 ottobre, quando l’organo di conciliazione della WTO si riunirà per discutere sulla questione e porre fine alla disputa.