Secondo il Report, l’utilizzo di gomma proveniente dai PFU avrebbe consentito un risparmio di 3,2 mld di kWh di energia e di 1, 3 mln di m3 di acqua, evitando emissioni per 347 ton di CO2 equivalenti
(Rinnovabili.it) – Emissioni evitate, energia risparmiata e acqua non consumata: i traguardi raggiunti da Ecopneus nella gestione degli pneumatici fuori uso (PFU) sono stati presentati questa mattina nel corso di un incontro che ha visto la partecipazione anche del Presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Edo Ronchi, Massimo Beccarello di Confindustria e i Presidenti delle Commissioni Ambiente al Senato e alla Camera, rispettivamente il Sen. Giuseppe Marinello e l’On. Ermete Realacci.
Stando a quanto emerso dal Report Sostenibilità 2013 di Ecopneus, realizzato dalla Fondazione Sviluppo Sostenibile, infatti, l’utilizzo di gomma riciclata avrebbe consentito un risparmio di 3,2 miliardi di kWh di energia e di 1,3 milioni di metri cubi di acqua non consumata nel ciclo produttivo della produzione della gomma vergine, evitando emissioni per 347 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti. Tutto grazie al recupero di 247.000 tonnellate di PFU, un valore economico complessivo pari a 73,9 milioni di euro, ad opera delle rete Ecopneus, composta da 94 aziende (56 di logistica per la raccolta e il trasporto, 27 per il trattamento e 11 impianti di recupero energetico) per un totale di 689 addetti.
Il problema dell’Italia, però, è che l’utilizzo della gomma proveniente dal recupero degli pneumatici fuori uso è meno diffuso rispetto ad altri Paesi europei; colpa, ha spiegato il Presidente di Ecopneus, Giovanni Corbetta, delle barriere culturali e burocratiche che ne rallentano l’impiego, soprattutto per due applicazioni principali: i manti stradali e le pavimentazioni sportive.
“Un cambio di passo in questa direzione – ha detto Corbetta – ci consentirebbe lo sviluppo di quella recycling society che è un pilastro della politica UE sull’ambiente”.
Per Edo Ronchi, il modello Ecopneus è un esempio virtuoso di come si possa creare occupazione e valore aggiunto per il Paese puntando sul riciclo di materia e il recupero di energia da prodotti giunti a fine vita.
“Applicando l’approccio della Fondazione – ha commentato Ronchi – per la prima volta è stato possibile fornire una misura degli impatti ambientali, sociali ed economici connessi alle attività di raccolta, trasporto e trattamento dei PFU, nonché del contributo della filiera alla transizione verso una Green economy in Italia”.
La presentazione del Report arriva a un anno esatto dalla firma del Protocollo per il prelievo straordinario di pneumatici fuori uso nella Terra dei Fuochi, sostenuto dalla campagna “Io scelgo la strada giusta”.
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