Costano meno, rendono il giusto e non hanno rivali in grado di prenderne il posto. Ma le batterie al piombo sono anche più inquinanti, e sarà necessario superarle
Non è detto, perciò, che le batterie al piombo resteranno il sistema più diffuso per l’accumulo di energia nel settore automobilistico. Senza dubbio però – mette le mani avanti la ricerca di Eurobat – la loro capacità di avviare il motore a freddo e il basso costo di produzione le rende per il momento troppo appetibili per farne a meno, perciò resteranno le più utilizzate nel prossimo futuro. In particolare, la batteria da 12 V al piombo è (e sarà chissà per quanto ancora) l’unica tecnologia testata per il mercato di massa che soddisfa i parametri tecnico-economici. Tuttavia – lascia uno spiraglio il report – la richiesta di accumulatori al litio, al sodio o al nichel è destinata ad aumentare. Anche se per il momento la tecnologia a ioni di litio è l’unica che in prospettiva potrebbe intaccare il primato del piombo. Essa è legata strettamente al trend di crescita dei veicoli elettrici e ibridi.
Per scansare ogni equivoco sulle parziali aperture dello studio, però, basta leggere l’interpretazione di Johann-Friedrich Dempwolff, presidente di Eurobat. Il quale ha commentato i dati del report, sottolineando che quest’ultimo «dimostra la necessità di mantenere l’esenzione delle batterie al piombo dalle prescrizioni della direttiva europea sui veicoli a fine vita. La cornice normativa europea deve mantenere una sana competizione fra le battery technologies». Tradotto: non metteteci i bastoni tra le ruote perché gli affari, quelli veri, si fanno ancora con le batterie al piombo.