Sulla scia di altre grandi città europee, Barcellona ha attivato quest'anno la prima zona a basse emissioni all'interno della tangenziale
Il blocco terrà fuori dal centro città circa 50mila veicoli inquinanti
(Rinnovabili.it) – Seguendo l’esempio di molte città europee, come Milano, Stoccolma e Madrid, anche Barcellona ha scelto di istituire una zona a basse emissioni chiudendo le sue strade ai veicoli più inquinanti. Con un’ordinanza emanata lo scorso giovedì, la capitale della Catalogna ha interdetto l’accesso a tutte le auto a benzina immatricolate in Spagna prima del 2000 e quelle a diesel immatricolate prima del 2006 ad un’area di oltre 95 km2 che comprende la città stessa e i comuni adiacenti alle tangenziali. Inoltre, a partire dal 2021, saranno vietati anche furgoni, camion e autobus più inquinanti. Unica deroga consiste nella possibilità per tutti i veicoli sopra citati di accedere alle zone chiuse un massimo di 10 volte ogni anno. La restrizione è comunque “pesante”, considerando che il blocco del traffico sarà attivo tutti i giorni feriali dalle 7.00 alle 20.00, pena una multa di 100 euro. I proprietari di veicoli inquinanti immatricolati al di fuori della Spagna potranno invece richiedere l’autorizzazione di accesso dal municipio.
La manovra segue, almeno in parte, la strada già intrapresa da Madrid, che, con un simile ma più ristretto blocco del traffico, ha interdetto la guida nel centro storico ai non residenti se non al volante di auto ibride o elettriche.
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Le nuove regole interesseranno circa 50.000 veicoli, portando ad una riduzione del 15% delle emissioni di biossido di azoto. Secondo un recente rapporto del dipartimento di sanità pubblica della città, il 70% della popolazione è esposto a livelli di NO 2 superiori a quelli raccomandati dall’OMS e dall’UE. La nuova misura dovrebbe poter fronteggiare la pessima qualità dell’aria urbana, responsabile – secondo il rapporto di cui sopra – di una media annua di 424 morti premature tra il 2010 e il 2017.
A tal proposito, lo scorso anno, Bruxelles aveva esplicitamente chiesto alla Corte di giustizia dell’Unione europea di agire contro la Spagna per le sue “violazioni sistemiche” delle norme che limitano le emissioni di biossido di azoto.
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La decisione presa dal sindaco di Barcellona Ada Colau, va sottolineato, risulta in linea con le politiche in molti casi già intraprese da diverse città e capitali europee. A Milano, ad esempio, si punta al diesel free entro il 2025, mentre ad Amsterdam, o per lo meno in una vasta area della città, si è discusso della possibilità di bandire, entro il 2030, tutti i veicoli inquinanti, diesel e benzina.