Le due aziende tedesche tenteranno nei prossimi 5 anni di recuperare il ritardo accumulato nella progettazione e nelle produzione di veicoli a zero emissioni
Zero emissioni: seppur in ritardo rispetto al previsto, Audi e BMW investono su ibrido e veicoli elettrici
(Rinnovabili.it) – Da qui ai prossimi 5 anni, i veicoli elettrici made in Germany saranno protagonisti della rivoluzione elettrica. C’è molto da fare per recuperare il ritardo con cui fino ad oggi il mercato s’è mosso – in gran parte ostacolato dalle stesse Case per battere sul mercato dei SUV diesel – ma le cose stanno per cambiare. Escludendo la nuova Giga Factory Tesla di Berlino promessa a novembre da Elon Musk, la “rivoluzione”, in Europa, sarà guidata da Audi e BMW che, di recente, hanno annunciato importanti investimenti nel settore delle zero emissioni per i prossimi anni.
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Audi, nel dettaglio, ha stanziato per il periodo 2020 – 2024 12 miliardi di euro per la mobilità elettrica, cioè circa un terzo dei 37 miliardi di euro totali. “Questo importo comprende investimenti in immobili, impianti e macchinari nonché spese di ricerca e sviluppo. L’attuale pianificazione riflette un significativo miglioramento degli investimenti e della disciplina dei costi, nonché una forte definizione delle priorità degli investimenti nella mobilità elettrica “, si legge nel comunicato stampa della casa.
Mentre l’e-tron risulta ad oggi l’unico modello a zero emissioni di Audi, la società tedesca prevede di mettere in strada almeno 20 nuovi modelli completamente elettrici ed altri 10 ibridi – tutti basati sulle nuove piattaforme Mlb-Evo, Meb, Ppe e J1 – entro il 2025. Stando all’annuncio, se tutto andrà come previsto, entro la fine dei prossimi 5 anni i veicoli elettrificati rappresenteranno quindi il 40% delle vendite totali segnate dalla Casa di Ingolstadt.
Segue, anche se ben distaccata, BMW che, dopo l’immobilismo finora dimostrato, ha finalmente annunciato una svolta dei propri piani commerciali. “BMW Group – ha detto la casa bavarese – sta investendo circa 400 milioni di euro nel suo stabilimento di Dingolfing per la produzione della BMW iNEXT. Nel fare questo, si sta preparando per la produzione di auto BMW elettriche a batteria e altamente automatizzate nella sua più grande sede di produzione europea”.
Ai 400 milioni di cui sopra, è bene ricordarlo, ne vanno però aggiunti altri 650, frutto della dalla joint venture siglata con il produttore cinese Great Wall. Battezzata Spotlight Automotive Limited, la nuova società porterà alla realizzazione, in Cina, di una nuova fabbrica in grado di sostenere un volume produttivo di ben 160.000 vetture all’anno tra veicoli tradizionali e veicoli elettrici. Tra quest’ultimi, nei prossimi mesi, potrebbe esserci anche la già vociferata Mini Cooper SE, prima zero emissioni dello storico marchio.
In ogni caso, l’aumento del numero di veicoli elettrici circolanti in Europa dovrà per forza di cose essere accompagnato da un eguale aumento di stazioni di ricarica. Come sottolineato dal rapporto presentato a settembre dall’Associazione europea dei produttori di automobili (ACEA), l’infrastruttura di ricarica rimane ad oggi un importante nodo da sciogliere. Nonostante il numero di colonnine pubbliche sia tre volte quello di 5 anni fa, gli automobilisti europei hanno a disposizione solo 144mila punti di e-charge, la maggior parte dei quali concentrata in soli quattro Paesi europei: Paesi Bassi, Germania, Francia e Regno Unito.
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