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In volo da Johannesburg a Città del Capo con il biofuel da tabacco

Un Boeing di linea della compagnia sudafricana SAA effettuerà il primo volo alimentato con i semi del tabacco. Dietro al progetto c’è il lavoro tutto italiano della Sunchem e dell'Università cattolica di Piacenza

In volo da Johannesburg a Città del Capo con il biofuel da tabacco

 

(Rinnovabili.it) – Dai semi di un tabacco “mutato” al biodiesel per aerei. Il passaggio compiuto dalla azienda ligure Sunchem in collaborazione con l’Università cattolica di Piacenza, è pronto a spiccare il volo. Sarà infatti una miscela di carburante, contenente al 50% il biofuel made in Italy, ad alimentare un Boeing di linea della compagnia sudafricana SAA che volerà da Johannesburg a Città del Capo.

Una prima volta che ha dietro tutto il lavoro del progetto Solaris, iniziativa partita ufficialmente nel 2014 per trasformare i semi mutati del tabacco (brevettato registrato dalla Sunchem nel 2007) in carburante per l’aviazione. Il progetto aveva ottenuto nel 2015 il via da parte dell’RSB, la Tavola rotonda su Biomateriali sostenibili, la quale aveva concesso la sua certificazione di qualità al tabacco energetico. Ad un anno di distanza tutto è pronto per la prima sperimentazione reale, programmata per il prossimo venerdì.

 

La particolarità del combustibile risiede nella pianta: si tratta di un particolare ceppo in cui sono state introdotte delle mutazioni (attraverso mutagenizzazione e non tecniche OGM) che ne massimizzano la produzione di fiori, semi (a scapito della produzione di foglie) e di biomassa per finalità produttive di biogas, e di cui l’azienda italiane detiene i diritti esclusivi. Il seme contiene circa il 40% di olio e dalla spremitura a freddo si può ottenere il 33-34% di olio grezzo, ovvero più del doppio del rendimento di colza, soia o girasole. Da 1 ettaro di campo (si adatta bene anche a terreni marginali) coltivato a “tabacco energetico” si potrebbe avere una media di produzione di sementi da 6 a 10 tonnellate e oltre. Ciò che resta, essendo privo di nicotina, può essere utilizzato in mangimi per animali. Il progetto ha testato la coltura affidando il lavoro a contadini e piccoli proprietari commerciali nella provincia di Limpopo.

 

“Questo primo volo è per noi motivo di orgoglio e grande emozione – ha commentato il fondatore di Sunchem, Carlo Ghilardi -. Ingegno e risorse totalmente italiane sono alla base di questo successo mondiale”. Il direttore operativo di Sunchem, Sergio Tommasini, ha spiegato che l’azienda sta cercando di raggiungere un accordo per lo sviluppo e sfruttamento dei biocarburanti con Boeing Italia, ENI, Alitalia, Delta Fina e centri di ricerca.