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Viaggiare in treno o in aereo? L’Italia (e il clima) ostaggio delle low-cost

Viaggiare in treno: l’insostenibile concorrenza delle low-cost
Foto di Lucas Davies su Unsplash

Secondo uno studio di Greenpeace, viaggiare in treno in Italia è 2,5 volte più caro dell’aereo

(Rinnovabili.it) – L’Italia è diventata il paradiso delle compagnie aeree low-cost ma anche un problema per chi vuole viaggiare pesando il meno possibile sul clima. Su 15 rotte che collegano il Belpaese col resto d’Europa e Nord e Sud della penisola, viaggiare in treno – la migliore alternativa climate-friendly sulle lunghe distanze – costa in media 2,5 volte di più dell’aereo.

Perché viaggiare in treno spesso costa più dell’aereo?

Lo sostiene un’analisi di Greenpeace che ha passato al vaglio decine di rotte in Italia e nel resto d’Europa confrontando le tariffe disponibili in diversi giorni della settimana per viaggiare in treno e viaggiare in aereo. Il caso italiano, anche se sopra la media, non è un unicum in Europa. Nel vecchio continente prendere l’aereo costa in media due volte di meno che scegliere il treno.

In generale, la rotaia batte l’aereo solo su 23 delle 112 rotte analizzate dall’associazione ambientalista. E nemmeno tutti i giorni. Non è un caso se 16 di queste 23 rotte non sono servite da compagnie low-cost: è proprio la loro presenza a rendere molto più oneroso propendere per l’alternativa con meno emissioni. Altre 6 rotte non sono servite da voli diretti.

“Con le loro strategie tariffarie sleali e aggressive, easyJet, Ryanair, Wizz Air, Volotea e altre compagnie aeree low-cost offrono i prezzi più bassi, e in quasi tutti i casi sono più convenienti della ferrovia. Spesso offrono prezzi estremamente bassi, ovviamente persino inferiori ai costi delle tasse aeroportuali e dei biglietti”, accusa Greenpeace.

Su alcune tratte, come Londra-Barcellona, il biglietto del treno costa fino a 30 volte più di quello dell’aereo. E spesso le low-cost rendono più conveniente scegliere un’opzione con scalo – ancora più inquinante – rispetto al treno.

L’Italia tra i peggiori in Europa per viaggi sostenibili

I paesi con i biglietti ferroviari più cari rispetto ai voli sono il Regno Unito, la Spagna, il Belgio, la Francia e l’Italia. Il Belpaese paga un’interconnessione ferroviaria col resto d’Europa scadente. Per andare da Genova a Nizza bisogna cambiare a Ventimiglia, per andare in Slovenia i treni sono pochissimi e conviene passare dall’Austria. Solo i collegamenti via rotaia con Svizzera e Austria sono soddisfacenti.

L’analisi di alcune tratte rivela dei dettagli di cui bisognerebbe tener conto per pianificare una rivalutazione della mobilità su rotaia in un orizzonte europeo, come si pensa di fare riesumando i viaggi notturni. Per andare da Napoli a Dusseldorf, ad esempio, nonostante ci siano voli diretti, persino l’opzione con scalo è meno cara del treno. Per via delle low-cost. E il treno notturno, che pure sarebbe un’opzione percorribile, costa più del treno di giorno. Sulla Parigi-Milano, dove il volo diretto ha la concorrenza del collegamento ad alta velocità su rotaia, l’aereo vince 8 volte su 9. E sempre, se si deve partire con poco preavviso. Viaggiare in aereo tra Milano e Praga è sempre meno caro che scegliere il treno, in media 5 volte di meno.

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