(Rinnovabili.it) – Ben 20 milioni di sterline per accelerare la ricerca e lo sviluppo delle driverless car, i veicoli senza conducente che promettono di essere il futuro prossimo dei trasporti urbani. A stanziarli è il governo britannico, primo in Europa a mostrare così tanta fiducia nelle auto a guida automatica. Il progetto è frutto del lavoro a quattro mani del ministero dei Trasporti insieme a quello degli Affari: insieme hanno creato il nuovo fondo di ricerca e sviluppo per le auto senza conducente e presentato anche un nuovo codice di condotta stradale per quanti in questi anni testeranno su strada questo tipo di tecnologia. Codice che presenta una serie di specifiche tecniche per le auto senza conducente, e che almeno per ora non riporta novità sorprendenti: “Tutte le leggi esistenti in materia di comportamento dei conducenti, per esempio quelle che vietano l’uso di un telefono cellulare, continuano ad applicarsi anche se il veicolo è in funzione in modalità automatica”, si legge nel testo.
Le prossime mosse del governo Uk saranno quelle di rintracciare, attraverso un processo competitivo investitori e partner con cui lavorare al progetto, magari partendo dalle iniziative già in fase di sperimentazione a Greenwich, Bristol e Milton Keynes. La Gran Bretagna spera così di occupare una posizione da leader nel nascente settore, su cui dimostra ancora una volta piena fiducia. Eppure il percorso per l’accettazione da parte del consumatore si profila abbastanza in salita. Soprattutto dopo l’ultimo incidente riportato dalle auto a guida autonoma di Google. Big G ha fatto sapere che all’inizio del mese una delle sue Lexus RX 450h usate per i test è stata tamponata da un’altra vettura mentre si trovava a un incrocio di Mountain View, undicesimo sinistro di questo tipo dall’avvio dei test. Il capo del progetto Chris Urmson ha escluso qualsiasi errore nella macchina, puntando il dito sul semplice errore umano: “Le nostre auto sono spesso colpite da conducenti distratti che non prestano attenzione alla strada”. Basterà a convincere gli automobilisti del futuro?