In una riunione-fiume di 16 ore, i ministri dell’Ambiente UE hanno deciso da quale posizione comune andare a negoziare con il parlamento europeo sui provvedimenti-chiave del Fit for 55. Il dossier auto era tra i più controversi. Trovato un compromesso che salva la data del phase out per i motori endotermici proposta in origine dalla Commissione
Una opzione per gli ibridi plug-in ammorbidisce lo stop auto diesel e benzina
(Rinnovabili.it) – Alla fine Cingolani ha dovuto cedere: il Consiglio UE ha deciso di dire addio alle auto con motore endotermico nel 2035, come suggerito dalla Commissione. Insieme all’Italia, anche Bulgaria, Portogallo, Romania e Slovacchia premevano per il rinvio di 5 anni dello stop auto diesel e benzina. Ma tra le pieghe del compromesso spunta un’apertura ai carburanti alternativi.
Cosa ha deciso il Consiglio UE
La posizione del Consiglio UE ricalca nelle linee fondamentali il provvedimento che l’esecutivo europeo aveva presentato lo scorso luglio come parte del pacchetto legislativo Fit for 55. Entro il 2030, i valori emissivi medi dovranno scendere del 55% per le auto e del 50% per i furgoni rispetto ai parametri di riferimento (rispettivamente, 95 e 147 g CO2/km). Entro il 2035 questa percentuale dovrà salire al 100%. Il che significa – almeno in teoria – stop auto diesel e benzina.
La misura per abbattere le emissioni del settore trasporti è cruciale per raggiungere l’obiettivo di tagliare i gas serra dei Ventisette del 55% entro il 2030. È l’unico settore che ha aumentato, invece di diminuire, le sue emissioni. E non di poco: +30% dal 1990 al 2019. Il trasporto su strada pesa per circa il 72% dei gas serra totali del settore.
“Gli Stati membri dell’UE hanno votato a stragrande maggioranza che a partire dal 2035 saranno consentite solo auto e veicoli commerciali leggeri che non emettono CO2”, ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente tedesco Steffi Lemke. “Questo manda un chiaro segnale: dobbiamo raggiungere gli obiettivi climatici. Inoltre, si dà all’industria automobilistica la sicurezza di pianificazione di cui ha bisogno”, ha aggiunto.
Stop auto diesel e benzina….per davvero?
Il pressing italiano, anche grazie alla sponda della Germania (un altro grande paese europeo dove il settore automobilistico pesa molto su Pil e occupazione), ha però aggiunto all’accordo un punto importante. Nel 2026, la Commissione dovrà valutare i progressi compiuti per raggiungere gli obiettivi di riduzione del 100% delle emissioni di auto e furgoni. E dovrà decidere se vanno rivisti, tenendo conto soprattutto degli sviluppi tecnologici ottenuti nel frattempo.
Di cosa si sta parlando? Principalmente di auto ibride plug-in. C’è quindi più che una possibilità che lo stop auto diesel e benzina, in realtà, nei prossimi anni venga ammorbidito e che i motori endotermici vengano ancora venduti in modelli ibridi e alimentati con combustibili “CO2 neutral”.
“La fine del motore a combustione è una grande notizia per il clima. Ma le nuove proposte sui carburanti sono un diversivo. Non perdiamo altro tempo sui carburanti elettrici per auto e furgoni e concentriamoci invece sulla diffusione della ricarica, sulla riqualificazione dei lavoratori per la transizione elettrica e sull’approvvigionamento sostenibile dei materiali per le batterie”, avverte Julia Poliscanova dell’ong Transport & Environment.